Arte su carte: l’artigiano al servizio degli artisti

“Non chiamatemi artista, sono un artigiano”. Così si definisce Roberto Gatti che da quasi 40 anni a Modena opera nel suo ‘Laboratorio d’arte grafica’ tra antichissimi e rari torchi eseguendo la stampa manuale ed originale, salvaguardando così le antiche tecniche incisorie. “La fase di stampa è solo l’ ultima parte del lavoro ma non è assolutamente quella più importante. Prima c’è la progettazione, la scelta delle tecniche, la realizzazione delle lastre ed è qui che l’artigiano mette la sua esperienza al servizio dell’artista”. Attraverso la calcografia, ovvero l’incisione praticata su una lastra di metallo, Roberto passa l’inchiostro che depositandosi negli incavi si trasferisce sul foglio mediante la pressione esercitata da un torchio. Quindi non è solo un esecutore ma un consigliere che, tecnica alla mano, suggerisce, senza mai imporsi, qual è la strada migliore da seguire.

E nel suo mestiere la parola ‘artigianale’ ci sta proprio bene. Anzi, come dice lui, è “uno dei mestieri più artigianali che ci siano” perché nasce da un saper fare che è frutto di anni di esperienza e di un rapporto strettissimo con la manualità. Una manualità insolita di questi tempi e in questo campo in cui la riproduzione in serie ha inferto un duro e profondo colpo ai danni delle opere d’arte a stampa limitata.

Il suo, con l’arte grafica, non è stato un colpo di fulmine, come spesso avviene, è stato un processo graduale. Questo mestiere lo ha prima incuriosito e poi conquistato a poco a poco.

Roberto, infatti, non appena diplomato all’istituto d’arte di Modena, comincia a frequentare la stamperia della città e, affascinato dall’atmosfera che si respirava in quell’’ambiente, decide dopo alcuni anni di praticantato di aprire il proprio laboratorio d’arte grafica. “Aprire un laboratorio non era nei miei progetti. All’epoca non avevo degli obiettivi predefiniti. Facevo un po’ di tutto, dalle vendite alle mostre, però le cose le ho fatte giorno dopo giorno, con poche risorse, poca esperienza e con una buona dose di incoscienza. Ma se oggi la mia è una delle prime stamperie in Italia, oggi posso dirlo, lo devo a tutto questo”.

Questa piccola grande eccellenza nel cuore dell’Emilia, con il suo ricco bagaglio di esperienza, si basa sulla gestione familiare che vede impegnati, oltre Roberto, la moglie Annamaria e il figlio Matteo, e sulla voglia di lavorare con pazienza giorno dopo giorno, “senza fare troppi errori perché si può perdere la fiducia delle persone”. Perché è proprio sulla fiducia delle persone, degli artisti che da sempre hanno collaborato con lui, che Roberto ha puntato fin dall’inizio. Il legame con il territorio, con la provincia modenese, e con i suoi artisti, quindi, hanno da sempre caratterizzato il modus operandi del Laboratorio d’arte grafica basato sul confronto e lo scambio di idee con l’artista committente con cui, dal lunedì alla domenica, a tutte le ore, condivide l’obiettivo comune di un prodotto di qualità.

L’attività di Roberto nasce da subito per gli artisti e con gli artisti: il laboratorio negli anni ha affiancato il lavoro conto terzi vero e proprio ad iniziative editoriali e prettamente culturali come la realizzazione di spazi espositivi (dapprima all’interno del laboratorio stesso e poi in una galleria adibita ad hoc che ha dato la possibilità anche ad artisti minori di farsi conoscere e poter emergere). Oltre alla grande passione personale, infatti, c’è una voglia di offrire alla città, di far conoscere, di divulgare “questo ramo dell’arte così poco noto e ritenuto attività artistica di secondo piano”. Spinto da questa volontà, Roberto ha creato un archivio di stampe che funge da memoria storica dell’arte modenese degli ultimi 60 anni.

“Ad un certo punto ho capito che l’ambiente dell’arte stava cambiando rispetto a quando ho iniziato e che quindi non potevo più essere così intransigente ma che dovevo aprirmi al contemporaneo: al digitale, alla fotografia”. Roberto ha avuto l’ intelligenza di restare al passo con i tempi seppur non abbandonando le antiche tecniche. “L’utilizzo di strumenti non manuali, quali quelli fotomeccanici, è lecito se giustificato da un’idea, dalla poetica dell’artista”.

Roberto è un artigiano vecchio stampo che è però rimasto ‘connesso al cambiamento’. Conserva il passato e lo tramanda con corsi e stages formativi rivolti ai giovani. Segue con passione i progetti dei suoi artisti ma la sua intransigenza è rimasta solo ed esclusivamente legata al rispetto per questa antica arte che, ricordiamo, non riproduce copie ma crea stampe originali d’arte.