Sanremo si colora di Made in Puglia (e di CNA)

All’alba della quarta serata, tra critiche, plausi e un occhio sempre attento al temutissimo share, questa 71esima edizione del Festival di Sanremo, nolente o volente, sta riuscendo a distinguersi dalle precedenti. E se vale il detto wildiano ‘nel bene e nel male purché se ne parli’, ebbene sì, se ne sta parlando.

Niente pubblico in sala, applausi registrati, orchestra in mascherina e rigidi protocolli ora da rispettare ora su cui ironizzare. Insomma, le novità ci sono e non possiamo non segnalarne una, a nostro avviso, di rilievo: la presenza sul palco dell’Ariston di un pizzico di CNA, la griffe martinese Rossorame cha ha vestito le ballerine che hanno accompagnato la cantante romana, e co-conduttrice della seconda serata sanremese, Elodie durante la sua scoppiettante esibizione ispirata alle atmosfere patinate del videoclip Vogue, successo di Madonna degli anni ‘90. I loro costumi sono stati pensati, disegnati e prodotti dai sarti impiegati nella cittadina tarantina, tra le più suggestive della Valle d’Itria e sede di uno dei più importanti distretti pugliesi del tessile, oltre che di un festival musicale molto rinomato. Ma le ballerine non sono state le sole.

Il marchio di Bruno Simeone e del co-ideatore Daniele Del Genio, componente della presidenza nazionale CNA Federmoda, aveva già posto la sua firma sugli abiti della campionessa olimpica, Federica Pellegrini, che si presenterà in abito Rossorame per la serata finale. E fuori dal Festival? C’è il Prima Festival, ed anche lì il loro zampino. A presentare con Valeria Graci e Giovanni Vernia la striscia quotidiana, che va in onda su Raiuno e che anticipa la messa in onda della kermesse, la presentatrice Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus, lei pure in Rossorame.

Nonostante la strada percorsa sia già notevole, si tratta una giovane realtà artigianale che ha saputo cogliere le opportunità offerte dai programmi istituzionali di internazionalizzazione delle imprese per spingersi fino in Russia, in Vietnam, in Giappone.

Sono queste piccole grandi imprese che rendono grande il nostro Made in Italy nel mondo ma anche in casa nostra, su palcoscenici importanti, come quello del Festival della canzone italiana. Sono queste le realtà di cui andiamo fieri e a cui auguriamo di avere ancora il vento in poppa.