Maestranze, sindacati, fornitori, istituzioni. La decisione della Berloni Group srl di porre in liquidazione l’azienda ha lasciato tutti di stucco.
CNA Pesaro e Urbino esprime sconcerto e preoccupazione: si tratta di una decisione inattesa che crea un ulteriore tavolo di crisi in un distretto come quello del mobile e arredamento, che soffre già da anni una crisi senza precedenti. Il provvedimento, oltre a creare una grave crisi occupazionale, rischia di innescare un pericoloso effetto domino. Sono molte le piccole e medie imprese della subfornitura che hanno rapporti con il gruppo Berloni e che ora subiranno pesanti ripercussioni e che vedranno ridursi notevolmente le proprie commesse.
La disposizione di messa in liquidazione appare ancor più inspiegabile visto che la storica azienda stava lentamente risalendo la china. “Purtroppo – commenta il segretario provinciale, Moreno Bordoni – sono questi i risultati di operazioni di mercato dove le multinazionali estere finiscono per avere responsabilità enormi. Entrano per rilevare storici brand della manifattura italiana a prezzi di saldo con pochissimi capitali e investimenti per poi abbandonarli al loro destino se nel giro di pochissimo tempo non tornano a produrre utili soddisfacenti. I macroscopici casi dell’Ilva e della Whirpool sono un esempio. Se per le multinazionali si tratta di semplici operazioni finanziarie, per queste aziende, per le loro maestranze e per le imprese che con queste lavorano, si tratta molto spesso di sopravvivenza e del loro futuro”.
Auspichiamo che possa aprirsi ora un tavolo di confronto e che si possa trovare al più presto una soluzione per riaprire l’attività del gruppo e scongiurare una chiusura che sarebbe l’ennesima sconfitta non solo per l’economia della provincia ma per tutto il sistema Paese.