Dal 1° gennaio 2015 dovrebbe segnare l’entrata in vigore del nuovo tributo comunale, meglio come IMU secondaria (IMUS), di cui all’articolo 11 del D.Lgs n. 23/2011. Il nuovo tributo comunale è destinato ad accorpare i seguenti tributi locali:

  • la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche (TOSAP);
  • Il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP);
  • l’imposta comunale sulle pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni (ICP);
  • il canone per l’autorizzazione all’istallazione dei mezzi pubblicitari.

Tuttavia il Mef con la Risoluzione 12 gennaio 2015, n. 1 (allegata), a monito delle amministrazioni comunali, sottolinea che i comuni non possono ancora istituire il nuovo tributo, in considerazione del fatto che a tal fine è indispensabile l’emanazione del regolamento previsto teso a disegnare la disciplina generale dell’imposta municipale secondaria. 

A riguardo si ritiene che l’accorpamento di più tributi è, di per se, una semplificazione. Tuttavia, si ritiene anche che, quando si ha difronte tributi che fanno riferimento a specifici presupposti eterogenei, l’unione non può far altro che sommare in una norma le discipline attuali. In questi casi, l’unica vera semplificazione attiene alla disciplina generale di applicazione dei tributi, quale i tempi e le modalità di versamento nonché per il rimborso del tributo come anche gli eventuali adempimenti documentali previsti fino alle modalità ed i tempi per l’accertamento del tributo. Si ritiene che siano proprio questi i motivi che hanno indotto il legislatore della riforma ad agganciare la possibilità dei comuni di istituire il nuovo tributo all’approvazione del regolamento teso ad individuare la disciplina generale dell’IMU secondaria.