I dati diffusi da Unioncamere relativi alla nati-mortalità delle imprese nel secondo trimestre 2016 restituiscono indicazioni contrastanti circa lo stato di salute del nostro sistema produttivo.

Nel complesso, infatti, le imprese registrate negli albi delle Camere di Commercio alla fine di giugno 2016 sono risultate 6.070.045, con un incremento di 24.274 unità rispetto allo stesso mese dell’anno precedente che riporta lo stock sui livelli del 2013.

Al contrario, continua a ridursi per l’ottavo anno consecutivo il numero di imprese artigiane che, pari a 1.349.597, registrano una perdita di circa 19mila unità rispetto alla fine di giugno 2015. Anche nell’anno in corso si conferma quindi la disaffezione per la forma di impresa artigiana emersa negli anni della crisi. Se, infatti, negli anni precedenti al 2008 le iscrizioni nel secondo trimestre avevano sempre superato abbondantemente le 30mila unità, successivamente esse si sono ridotte progressivamente fino a toccare il minimo storico (22.677 iscrizioni) proprio nel 2016.

L’unico dato positivo per l’artigianato riguarda le cessazioni che nel secondo trimestre 2016 hanno segnato il valore più basso degli ultimi 14 anni attestandosi a quota 20.157. Quindi, il processo di selezione innescato dalla crisi sembra essere giunto al termine.

Per la seconda metà dell’anno le prospettive di crescita economica per le imprese appaiono più che incoraggianti.

Nel mese di luglio, infatti, il clima di fiducia tra le imprese ha registrato un forte aumento rispetto a giugno (+2,1 punti) raggiungendo il livello più alto (103,3) registrato finora nel corso del 2016.

L’aumento dell’ottimismo ha riguardato tutti i settori ma è risultato particolarmente marcato nelle costruzioni, dove l’indice è aumentato in un mese di 4,6 punti raggiungendo il valore massimo (126,2) registrato nel corso degli anni Duemila (il precedente punto di massimo del settore, 123,3, risaliva al settembre 2015). Nei servizi di mercato la fiducia è aumentata di 3,5 punti in un mese raggiungendo il livello massimo del 2016, mentre aumenti più contenuti si sono registrati nel commercio al dettaglio (+2,0) e nella manifattura (+0,2%).

Le opinioni positive provenienti dagli imprenditori delle costruzioni trovano conferma nei dati Istat relativi al mercato immobiliare secondo i quali nel primo trimestre 2016 si registrano aumenti consistenti sia per le compravendite(+17,9% rispetto al 2015, si tratta del quarto aumento consecutivo) sia per i mutui (+29,2%). Considerato che la produzione del settore delle costruzioni risulta ancora debole (-0,4% nel periodo gennaio-maggio2016 rispetto allo stesso periodo 2015) è probabile che in questa fase a spingere l’ottimismo del settore siano le ristrutturazioni di edifici esistenti.

 

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