Lituania, Bulgaria, Ungheria, Romania, Malta e Polonia si sono recentemente appellati alla Corte di giustizia dell’UE in merito al primo pacchetto mobilità, la riforma del settore dei trasporti conclusa a luglio.

I paesi richiedono l’annullamento di alcune disposizioni contenute negli atti del pacchetto, ritenendole protezionistiche e a vantaggio dei paesi dell’Europa occidentale. In particolare, questi Stati contestano le disposizioni che obbligano il camion a ritornare nello Stato di stabilimento, limitando le operazioni di cabotaggio e vietando i periodi di riposo settimanali a bordo del veicolo.

Nel frattempo, la Commissione europea dovrebbe effettuare uno studio d’impatto che consenta di valutare le conseguenze sull’ambiente e sul funzionamento del mercato unico di due delle misure introdotte dalla riforma: il ritorno obbligatorio del veicolo nello Stato di stabilimento ogni 8 settimane e le restrizioni imposte alle operazioni di trasporto combinato.

Elaborare rapidamente un piano di emergenza per il settore europeo del trasporto merci in caso di pandemia o altra grave crisi: è questa la richiesta che emerge dalle conclusioni del Consiglio dell’Ue dedicato al settore adottate oggi a Bruxelles. I Ministri europei raccomandano dunque un piano che…
Il Parlamento europeo ha formalmente adottato i tre dossier legislativi del Pacchetto mobilità relativi alle condizioni di lavoro per i conducenti, al loro distacco e all’applicazione più efficace della normativa per combattere le pratiche sleali. Dopo il voto di giugno della Commissione per i…
La Commissione per i trasporti (TRAN) del Parlamento europeo ha dato il proprio via libera ai dossier relativi al Pacchetto mobilità I, una delle principali iniziative che la Commissione europea aveva lanciato nel corso della scorsa legislatura per sopperire alle lacune e ai principali problemi…