Semplificare e tagliare i costi della burocrazia

Ridurre gli adempimenti amministrativi, razionalizzare e semplificare le procedure sulla gestione dei rapporti di lavoro, creare un sistema organico di disposizioni di semplice applicazione. Sono gli obiettivi indicati Rete Imprese Italia, di cui fa parte CNA, in materia di lavoro nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro al Senato nell’ambito dell’esame del Ddl delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di lavoro.

La semplificazione è una esigenza e va realizzata con determinazione per ridurre il gap rispetto agli standard dei principali paesi occidentali. Il rilancio della competitività presuppone necessariamente di intervenire per rimuovere gli ostacoli di sviluppo delle imprese come l’alta burocrazia e la scarsa chiarezza normativa dovuta anche alla sovrapposizione alluvionale di provvedimenti legislativi.

Interventi legislativi in tal senso consentirebbero di andare nella direzione della certezza del diritto riducendo la necessità di “chiarimenti interpretativi” e applicazioni discrezionali delle normative vigenti che potrebbero generare difficoltà organizzative delle imprese e costi in caso di contenzioso.

Fare impresa in Italia significa, infatti, ancora oggi, fare i conti con una burocrazia spesso ostile ed obsoleta, che fa prevalere inutili formalismi che disincentivano la competitività delle imprese sui mercati nazionali ed internazionali.

Nel corso dell’audizione è stato sottolineato che il riordino generale di regole e norme che nel corso degli anni hanno provocato un irrigidimento delle procedure applicative dei diversi istituti ha influito non poco sulla loro diffusione. Una prova evidente è rappresentata dal contratto di apprendistato che ha visto una diffusione ancora non coerente con le potenzialità dell’istituto, dovuta soprattutto alle frammentazioni delle normative che sono state emanate nonché al complesso iter burocratico che le ha caratterizzate.

Secondo Rete Imprese il disegno di legge, in questo senso, contiene elementi molto positivi intervenendo per snellire le attività di gestione del rapporto di apprendistato riferite in particolar modo all’erogazione della formazione. Non a caso, mira alla semplificazione degli adempimenti posti in capo al datore di lavoro in ordine agli obblighi di formazione, facilitando in tal modo anche l’attività di accertamento dei requisiti di tale tipologia di rapporto.

Tuttavia, la norma facendo riferimento in maniera generica all’apprendistato nel suo complesso, corre il rischio di esporsi a diversificate interpretazioni che potrebbero creare confusione applicativa.

Pertanto, è necessario che siano salvaguardate le vigenti esperienze settoriali, confermando il ruolo delle parti sociali che attraverso la contrattazione collettiva hanno, già, compiutamente disciplinato e regolamentato la materia in maniera particolarmente articolata, soprattutto per quanto attiene l’apprendistato professionalizzante.