Acqua salata. E neanche buona

Un servizio idrico molto costoso, ma poco efficiente. A rilevarlo un’indagine realizzata da CNA Sardegna che analizza e incrocia alcune variabili relative all’infrastruttura idrica: dalla capienza degli invasi alla qualità del servizio e ai costi sostenuti per gestire le reti.

Utenti insoddisfatti

Oltre il 38% degli utenti si dichiara “molto insoddisfatto” del servizio idrico, il dato più negativo tra tutte le regioni italiane, oltre il doppio della media nazionale (14,6%).

Il principale fattore penalizzante? La qualità dell’acqua, giudicata insoddisfacente dal 43,7% degli interpellati.

Acqua che si perde

Non va meglio il dato relativo alla dispersione idrica: nell’isola il 55,6% dell’acqua immessa in rete non giunge all’erogazione. Una situazione in gran parte da imputare a una rete di distribuzione ormai obsoleta e, in alcuni casi, addirittura fatiscente: nelle province di Sassari, Oristano e Nuoro la dispersione supera il 60%.

Invasi sufficienti

Va meglio sul fronte degli invasi, dove non si rilevano particolari criticità. Al 30 aprile 2019 il “Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna” segnala la presenza di 1,562 miliardi di metri cubi d’acqua, pari all’88,4% della capacità complessiva autorizzata, registrando un lieve aumento rispetto al 31 marzo 2019 (otto milioni di metri cubi in più).

E costi elevati

La Sardegna detiene il primato, tra tutte le regioni italiane, per le spese di manutenzione ordinaria, circa 223 euro per abitante, e 218 euro per abitante per la manutenzione straordinaria.

Le richieste CNA

“L’esigenza di migliorare l’efficienza del sistema idrico limitando gli sprechi è senza dubbio prioritaria per il benessere dei cittadini e per favorire lo sviluppo economico – sottolinea una nota di CNA Sardegna – Se non si riducono gli sprechi qualunque intervento effettuato a monte risulta depotenziato se non del tutto inefficace. La buona dotazione di infrastrutture e servizi – continua – costituisce un fattore imprescindibile per lo sviluppo socio-economico di un territorio. Insieme a energia e trasporti – conclude la nota di CNA Sardegna  – un buon accesso alla risorsa idrica per famiglie e imprese costituisce senza dubbio uno dei requisiti minimi”.