“Si tratta di un atto gravissimo e unilaterale, privo di qualsiasi confronto con i Confidi e le associazioni di categoria.” Così Piero Giglione, Segretario Regionale di CNA Sicilia, commenta duramente la recente delibera della Giunta Regionale che ha sottratto 20 milioni di euro originariamente destinati ai Consorzi di Garanzia Fidi. Una decisione che, secondo Giglione, compromette seriamente l’accesso al credito delle micro e piccole imprese siciliane.
“Quei fondi – spiega – avrebbero potuto generare finanziamenti per oltre 400 milioni di euro grazie all’effetto moltiplicatore del sistema confidiario, che da anni rappresenta un canale efficace, trasparente e vicino alle imprese. Invece, si è scelto di scorrere una vecchia graduatoria IRFIS risalente all’epoca pandemica, erogando risorse su istanze presentate nel 2021. È una scelta scollegata dalle esigenze attuali e priva di visione strategica.”
Non meno critica è la posizione di CNA Sicilia sulla destinazione di parte delle risorse alla sezione speciale siciliana del Fondo Centrale di Garanzia (FCG). “Questo strumento – afferma Giglione – offre garanzie integrali alle banche, ma senza assicurare che i finanziamenti raggiungano realmente le piccole imprese in difficoltà. È una cambiale in bianco per gli istituti di credito, senza alcuna garanzia di impatto economico concreto. I Confidi, al contrario, hanno dimostrato di poter moltiplicare i fondi per venti volte, con condizioni vantaggiose e più aderenti alle reali necessità delle aziende.”
Giglione lancia quindi un appello alla Regione Siciliana: “Chiediamo che la delibera venga rivista con urgenza, che vengano ripristinati i fondi per i Confidi e che si apra subito un tavolo di confronto con gli Assessorati all’Economia e alle Attività Produttive, insieme a Confidi e associazioni datoriali. È indispensabile ripensare l’intera strategia regionale sul credito, puntando su strumenti realmente efficaci e condivisi con il tessuto produttivo.”