È stato presentato oggi nella sede nazionale di CNA a Roma il progetto CNA Turismo e Commercio, alla presenza del Segretario Generale della CNA, Sergio Silvestrini e di numerosi rappresentanti delle CNA territoriali.

Il turismo e la cultura sono per l’Italia un asset importante e strategico contribuendo per l’11,8% alla ricchezza nazionale e al numero di occupati. Nel 2015 il flusso in entrata da parte di turisti stranieri è cresciuto del 4,4%. In questo scenario CNA rappresenta da sempre i mestieri creatori di quei prodotti che contribuiscono alla definizione della brand reputation e della brand identity del nostro Paese. CNA rappresenta una molteplicità di imprese che contribuiscono a rendere attrattivi i luoghi e ne consentono la fruibilità associando gli artigiani dell’artistico, i produttori di stoffe e abiti, di prodotti enogastronomici, le imprese di restauro, di manutenzione e di cura del patrimonio, le ditte di trasporto persone, le strutture ricettive, la guide turistiche, le spa, gli stabilimenti balneari, le imprese della somministrazione e della ristorazione, le attività di vicinato. L’obiettivo è mettere a sistema la molteplicità di soggetti che compongono questo variegato puzzle fatto di artigiani, professionisti, imprese alle quali oggi forniamo servizi e possiamo e dobbiamo erogare anche utilità di sistema e rappresentanza in quanto parti dell’economia del turismo.

“Il turismo in tutte le sue forme è una cosa che ci appartiene: bisogna attrarre le persone con l’emozione, con il senso della relazione” ha detto il Segretario Nazionale CNA, Sergio Silvestrini.

Il progetto di CNA Turismo si basa sul racconto delle tante realtà che contribuiscono a dare identità al nostro Paese. Lo storytelling è una strategia del marketing sempre più utilizzata e ha molto a che fare con il progetto di CNA Turismo. Dobbiamo imparare a raccontare di più e meglio il nostro paese. É il mercato a chiederlo. E i grandi del web se ne sono accorti. I turisti cercano sempre di più storie, esperienze. Ricordi, non souvenir. Il turismo esperienziale, insieme alle città d’arte, nei primi mesi del 2017 rispetto al 2016 è cresciuto del 3,5% ed è destinato ad aumentare sempre di più. Tra Pasqua e i ponti, il giro d’affari è stato di circa 610 milioni euro. Con una spesa di 80 euro al giorno degli italiani e 90 degli stranieri.

Secondo un’indagine di Booking.com si sta andando sempre di più verso un turismo sostenibile.Nel 2016, in Italia, il 30% dei turisti ha scelto uno o più alloggi green o ecofriendly e il 78% ha dichiarato quest’intenzione per il 2017. Per il 38% degli intervistati acquistare prodotti a km zero e sostenere gli artigiani locali è un modo per viaggiare sostenibile. Non sono solo i piccoli portali ad andare a caccia di storie ed esperienze, ma anche i grandi player cominciano ad annusare l’affare. C’è un dato che emerge da tutte le ricerche: l’Italia è una meta in cui il turista è disposto a spendere in cambio di qualità. I nostri associati in questo senso possono diventare, tutti, ambasciatori del made in Italy. Made in Italy inteso come sinonimo di qualità. Siamo di fronte a un’idea diversa di turismo: un turismo ad ampio spettro, che è prima di tutto un’idea di sviluppo e un racconto nuovo del territorio e del paese.