Guarda il video integrale e scarica l’indagine “Le PMI italiane alle prese con la burocrazia”

Si è svolta stamattina nella sede nazionale CNA, a Roma, il Live Streaming con la ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, il Presidente Nazionale della CNA, Daniele Vaccarino e il Segretario Generale della CNA, Sergio Silvestrini.  Il tema affrontato: lo stato di attuazione della riforma della Pubblica Amministrazione e in particolare dei provvedimenti che riguardano le imprese. Il Segretario Generale Silvestrini, introducendo l’incontro, ha annunciato che “CNA è al lavoro per organizzare e lanciare ‘Comune che vai burocrazia che trovi’, la più grande banca dati nazionale sul funzionamento degli uffici pubblici nel rapporto con le piccole imprese. Come abbiamo fatto, con successo, con l’altra grande operazione nazionale ‘Comune che vai, fisco che trovi’ che misura le differenze di pressione fiscale sulle imprese tra i comuni italiani con lo stesso criterio e scrupolo misureremo i tempi e i costi di adempimento delle principali pratiche amministrative. Sappiamo molto bene – ha proseguito il Segretario Generale CNA- che la semplificazione e la sburocratizzazione non si fanno tagliando norme e regolamenti, ma con un lavoro quotidiano basato su una legislazione più semplice e meno alluvionale. La riforma della PA non è un semplice intervento di settore, ma rappresenta una ‘riforma per le riforme’, uno strumento fondamentale per dare velocità e certezza nei risultati a tutte le altre, una riforma che richiede tempo, determinazione ma soprattutto una forte responsabilità politica”.

La Madia, intervenendo nel corso del Live Streaming, ha detto di apprezzare la modalità di relazione col territorio in questa fase di attuazione della riforma. Ha ricordato poi a proposito della riforma della PA: “la pensiamo non come una riforma di settore” ma come una riforma che debba “arrivare a cittadini e imprese. Non norme per le norme, né procedure per le procedure. È importante verificare che la riforma abbia un buon esito e avere un rapporto più snello tra mondo privato e settore pubblico. Siamo consapevoli dell’importanza della fase di attuazione, perché la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si concretizzi nella vita delle persone. Abbiamo orientato tutto il finanziamento europeo destinato al rafforzamento della capacità amministrativa all’attuazione  e all’implementazione della riforma della Pubblica Amministrazione nei suoi cantieri più importanti: semplificazione, trasparenza, trasformazione digitale e riduzione partecipate pubbliche inutili”. Sul monitoraggio delle norme, negli anni passati, c’è stata “carenza di cultura” ha sottolineato la ministra Madia. “Sono state approvate norme di buon senso, ma nessuno si è curato di monitorare cosa accadeva dopo”. Con la riforma della PA, invece, “da subito il ministero ha avviato un controllo sull’attuazione, che conta 23 decreti legislativi, affinché non resti solo in Gazzetta Ufficiale“.

Rispondendo ai quesiti del Presidente Vaccarino, raccolti dalle sedi in collegamento dai territori, sulla possibilità – tra le altre cose – di rendere omogenei da regione a regione i moduli standard, la ministra Madia ha risposto: “Da un monitoraggio su circa 250 comuni, tra cui i capoluoghi, emerge che oltre l’80% del campione ha adottato i moduli unici, semplificati per l’edilizia e le attività commerciali. Dalle indagini condotte emerge inoltre che circa l’80% delle conferenze dei servizi abbia ormai aderito alle semplificazioni” . Tra le novità, la ministra Madia ha ricordato anche i risultati conseguiti all’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica che ha permesso di gestire milioni di dati e affrontare il tema dei ritardi dei pagamenti della PA. “Lo stock inevaso – ha spiegato- era uno stock sconosciuto. Oggi vediamo chi paga in tempo” ha concluso.

Vaccarino ha ricordato la nuova fase nel rapporto tra associazione e Governo, a partire dallo strumento della diretta streaming “Abbiamo poi avviato un nuovo percorso per porre questioni non solo come richiesta, ma anche in chiave di proposta” ha aggiunto Vaccarino. Quanto al tema della burocrazia, Vaccarino ha ricordato: “diventa un vero ostacolo nel momento in cui inizia a avvertirsi uno spiraglio di crescita. Siamo d’accordo – ha aggiunto- che ci sia una forte attenzione per ambiente e sicurezza sul lavoro, ma bisogna anche dare possibilità alle imprese di avere risposte veloci”. Quanto al lavoro di analisi e osservazione portato avanti dall’associazione, Vaccarino ha ricordato: “è uno strumento di conoscenza concreto e radicato sul territorio che può essere estremamente utile al Governo e alle istituzioni”.

Nell’occasione è stata resa nota l’indagine realizzata dal Centro Studi CNA dedicata a “Piccole imprese e Pubblica amministrazione: un rapporto (im)possibile” sui costi della burocrazia per le Pmi. Il risultato è ventidue miliardi l’anno. Questo il mostruoso costo che la burocrazia italiana scarica sulle imprese artigiane, micro, piccole e medie. Per semplificare, mediamente si tratta di 5mila euro l’anno a impresa, 16 euro al giorno, due euro all’ora.

 

 

 

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