“Una bellissima iniziativa, una discussione di altissimo livello con interlocutori di grande portata. Questo convegno ha colto l’esigenza del momento. Le imprese ricercano manodopera qualificata per sostenere la ripartenza. Per questo la formazione è la grande sfida che il nostro Paese deve vincere. Siamo di fronte a un tornante arduo e faticoso della nostra storia. Tutto si sta rimettendo in discussione, e la velocità del cambiamento è talmente alta che spesso fatichiamo a rendercene conto.  In questi mesi il sistema produttivo italiano ha dimostrato una capacità di esportazione superiore a quella dei tedeschi e dei francesi: è la dimostrazione che le piccole e medie imprese del nostro Paese sono un asset fondamentale, che ci permetterà di vincere le sfide di questi tempi difficili. Tuttavia, per la prima volta da anni, la mia sensazione è che oggi l’umore degli imprenditori sia positivo. La domanda cresce, gli investimenti stanno riprendendo anche grazie al PNRR, la crescita è al +5-6%. E’ importante consolidare questa crescita intorno al 3% annuo, stimolando l’innovazione, puntando sulla formazione e confermando gli ecobonus”. Queste le parole dell’intervento conclusivo del segretario generale CNA, Sergio Silvestrini, all’assemblea annuale CNA Ferrara.

L’assemblea svoltasi sabato 20 novembre, è stata l’occasione per lanciare un nuovo patto per Ferrara che metta al centro i giovani e la conoscenza. “Devono essere questi – ha spiegato il presidente, Davide Bellotti – i capisaldi di un un grande progetto di sviluppo eocnomico che nasca dal confornto tra Cna e le istituzioni del territorio”.

La proposta di CNA comporta delle scelte, ha spiegato Bellotti: “nei prossimi anni bisogna concentrare i fondi strutturali su progetti di eccellenza nei settori su cui Ferrara è più vocata: acqua, patrimonio ambientale e culturale, manifattura di alta qualità Contemporaneamente CNA si impegna a far crescere le imprese, e a renderle a tutti gli effetti luoghi della formazione”

Una suggestione colta dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che ha partecipato all’assemblea: “Abbiamo la possibilità di inaugurare , qui a Ferrara, un nuovo modello di crescita, basato su un rapporto di integrazione e complementarità tra imprese, scuola, università e ricerca. Da qui potrebbe nascere anche una nuova idea di Paese”.

“Per ottenere questo obiettivo – ha aggiunto – chi rappresenta le imprese, come CNA, deve dimostrare grande capacità di progettazione e di proposta. Resta in primo piano l’investimento sull’istruzione e sui giovani: “dobbiamo inserire i giovani nelle imprese perché la loro presenza obbliga le aziende a prendere coscienza delle proprie potenzialità e delle proprie responsabilità”.

La conoscenza motore della ripartenza” era il tema del confronto coordinato dal direttore provinciale di CNA, Diego Benatti: “il tema della assemblea ci è stato posto dalle stesse imprese. Le aziende dichiarano fiducia nel futuro, ma difficoltà nel reperimento di personale qualificato. A questa esigenza non si può rispondere se non con l’istruzione”

“Senza puntare sulla conoscenza, la ripartenza non è nemmeno possibile – ha risposto l’assessore alle attività produttive di Ferrara, Matteo Fornasini – è necessario sviluppare idee e proposte,e per farlo intendiamo approfondire il rapporto con chi, come CNA, è in continuo contatto con le imprese”.

“La pandemia ha causato enormi difficoltà, ma tante aziende hanno dimostrato di saper resistere – ha spiegato il commissario della Cciaa, Paolo Govoni – ora bisogna pensare al futuro: la Camera di Commercio ha allo studio un pacchetto integrato di misure per facilitare il trasferimento scientifico e tecnologico dall’università alle imprese. Anche noi crediamo che la conoscenza sia il motore di tutto”.

“I nostri corsi di laurea – ha detto la rettrice del ateneo ferrarese, Laura Ramaciotti – hanno dei comitati di indirizzo in cui sono coinvolti gli stakeholder esterni, tra questi le associazioni imprenditoriali. Crediamo molto nella diffusione di una conoscenza scientifica che possa avere un impatto economico. I nostri studenti possono alimentare una nuova imprenditorialità diffusa”.

Un new deal dei saperi e delle competenze è il progetto lanciato da Vincenzo Colla, assessore regionale allo sviluppo: “oggi la tecnologia è fondamentale, e l’innovazione è una chiave del futuro. Entrambe però vanno governate e messe a disposizione di tutti: altrimenti rischiamo di avere uno sviluppo sbilanciato in cui qualcuno rimane indietro”