Silvestrini: “Nostre proposte a Governo e Parlamento per favorire successione imprese”

Come aiutare le imprese artigiane a superare la prova del passaggio del testimone dal titolare agli eredi? Proposte concrete giungono dal Centro per il Family Business Management dell’Università di Bolzano che assieme alla CNA altoatesina ha presentato oggi i risultati dello studio PASSA (Pensionati Attivi e Strumenti di Successione delle imprese Artigiane), alla presenza di Sergio Silvestrini, Segretario Generale di CNA Nazionale, e del Presidente Nazionale di CNA Pensionati, Giovanni Giungi. Si tratta della prima ricerca di questo genere su una tematica strategica per l’economia italiana che aprirà la strada ad iniziative analoghe su tutto il territorio nazionale.

“Prendo l’impegno di portare al Governo e al Parlamento una bozza di provvedimento normativo – ha annunciato Silvestrini concludendo il convegno sulla ricerca – che istituisca due-tre misure concrete che agevolino la successione delle micro e piccole imprese artigiane, intervenendo in particolare su incentivi, accesso al credito, formazione dei giovani, snellimento della burocrazia e salvaguardia del know how aziendale e dei posti di lavoro esistenti. Una norma quadro nazionale, che possa essere declinata territorialmente valorizzando le peculiarità, ad esempio in Alto Adige: la grande tradizione di apprendistato duale”.

Silvestrini ha precisato inoltre che “la politica deve ridare fiducia ai giovani, che altrimenti scappano e non investono, così come i risparmiatori non spendono. Siamo un Paese con una prospettiva di decrescita, crediamo che i nostri figli staranno peggio di noi. Per sbloccare il meccanismo della successione occorre rompere gli schemi a scuola, nella formazione dei giovani, in azienda, in famiglia, in banca, nelle associazioni di categoria, negli enti pubblici. I giovani devono trovare il coraggio di farsi avanti, i senior devono imparare a cedere per tempo la sovranità in azienda”.

Il progetto PASSA, lanciato nel 2018 dal Centro per il Family Business Management della Facoltà di Economia della Libera Università di Bolzano assieme a CNA-SHV e CNA Pensionati (con il sostegno di Provincia Autonoma di Bolzano, Ente Bilaterale Artigiano e Cassa di Risparmio di Bolzano), si è posto l’obiettivo di effettuare la prima indagine in Italia sul passaggio generazionale delle imprese artigiane, monitorando il fenomeno della successione di leadership in azienda e dei pensionati attivi nelle aziende altoatesine. Il primo studio a livello nazionale, un esperimento che potrebbe essere replicato in altre aree del paese dove la questione della successione è avvertita come altrettanto urgente.

A livello locale CNA-SHV e CNA Pensionati hanno notato un fenomeno di artigiani pensionati ancora in attività pari circa al 15% della popolazione artigiana: sono questi i dati che hanno fatto scattare l’allarme, spingendo l’associazione di categoria a collaborare con l’università per affrontare il problema.

Secondo i risultati dello studio PASSA, sebbene l’età media dei titolari delle aziende interpellate sia di 59,5 anni, solo il 40% ritiene che ci potrà essere una successione nei prossimi 10 anni. Le motivazioni che li spingono a percepire la successione come “lontana” sono principalmente legate a motivi individuali: senso di attaccamento, mantenimento del tenore di vita, difficoltà a immaginare una quotidianità senza l’impresa. Dall’altro lato della proprietà familiare, abbiamo i successori che si sentono pronti ad assumere ruoli di leadership nell’impresa.

Lo studio indica alcune proposte. In particolare, i ricercatori del Centro per il Family Business Management e gli esperti di CNA invitano i decisori politici a bilanciare gli investimenti in start-up e re-start-up, creando ad esempio un portale delle imprese «in scadenza», avviare azioni di coaching e mentoring dei leader dal 55esimo anno di età, reinventare il «dopo-lavoro» mentre i leader sono ancora impegnati in azienda per risolvere il problema relazionale.

Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV, ha chiarito invece quali, a suo modo di vedere, sono i passi che le aziende devono intraprendere per portare l’azienda di famiglia al livello 4.0: “Per farlo c’è bisogno che siano avviati percorsi formativi in management d’impresa, che partano dalle scuole professionali e tecniche e trovino continuità all’Università, per formare giovani capaci non solo di saper fare e di creare un’impresa, ma anche di rilevarne una esistente, in parte vetusta e forse da rivoltare come un calzino, ma che ha già un portafoglio clienti, relazioni con banche e fornitori, una rete di consulenti, personale qualificato, know-how, mercato e prestigio. La parola d’ordine è “re-startup”.

Per l’occasione è intervenuto anche Giovanni Giungi, Presidente Nazionale CNA Pensionati, che ha ricordato che per facilitare il passaggio generazionale è necessario partire da una serie di punti tra cui: “Un approccio multidimensionale che permetta ed agevoli il trasferimento generazionale d’impresa e di una fiscalità che sia in grado di premiare attività che hanno decadi di successo alle spalle. Ed ancora una normativa quadro che rimetta al centro la funzione costituzionale dell’artigianato e che consenta di affrontare la ipertrofica giungla normativa in ambito regionale, oltre che di un raccordo funzionale tra le esigenze formative del sistema scolastico ed il reclutamento della nuova forza lavoro”. Giungi ha poi ribadito la disponibilità di CNA Pensionati al confronto “costante e leale con le Istituzioni ed i decisori pubblici”, ricordando le attività svolte per dare uno sbocco agli artigiani anziani: un nuovo progetto di turismo esperienziale, il progetto “Nonni per le città” che mette gli anziani a disposizione della comunità in cui vivono e un ampio progetto per l’invecchiamento attivo.