“Senza una buona politica e senza una buona imprenditoria non c’è sviluppo” – ha dichiarato il segreteraio generale Sergio Silvestrini a margine dell’assemblea territoriale CNA svoltasi domenica 21 ottobre a Catania, dedicata a imprese ed istituzioni. “Noi dobbiamo far ritrovare al nostro Paese la voglia di investire, la sicurezza, l’idea che quello che facciamo oggi non sarà smentito domani. Una logica di medio-lungo periodo, che è l’unica condizione per cui si potranno sviluppare i consumi e si potranno aiutare gli investimenti delle imprese”. Le istituzioni hanno un ruolo centrale nella distribuzione delle ricchezze, nel creare le regole del gioco, nel promuovere il merito, nel promuovere la competitività dei sistemi economici. Le imprese, parimenti, hanno il ruolo fondamentale di animare lo sviluppo, di investire, di creare occupazione e coesione sociale. Queste due forze devono, in qualche modo, reincontrarsi positivamente”. 

Il segretario Silvestrini si dice contento dell’iniziativa di Catania, sottolineando l’importanza di riattivare i canali di comunicazione “in questa fase in cui le istituzioni, i partiti politici sono sotto schiaffo nella considerazione della cittadinanza .Abbiamo aperto questo dialogo, spesso urticante, con la politica, dicendo le cose che non ci piacciono, come dovrebbe cambiare la pubblica amministrazione. La pubblica amministrazione italiana, forse, è una delle peggiori al mondo. Da tutte le ricerche che abbiamo fatto, noi Cna dimostriamo come il nostro è il Paese che ha, forse, il più alto livello di prelievo fiscale al mondo occidentale di quasi il 62% e Catania non ne è immune. Soprattutto quello che mi interessa dire oggi: riattiviamo i canali della comunicazione, la qualità del decisore politico e la qualità delle imprese e dell’investimento. Abbiamo di fronte a noi scelte fondamentali, importanti, distoniche rispetto a quello che abbiamo fatto nel passato, nuovi orizzonti anche di investimento. La digitalizzazione, la globalizzazione, internet sono variabili fondamentali. Attiviamo in Sicilia il turismo, uno degli asset che ha garantito l’occupazione in questi anni, i servizi tradizionali e meno tradizionali, ma diamo una mano anche alla gente che produce cose fatte bene. Produrre manufatti di alto livello è il segreto per cui l’Italia può ancora vincere”.

Intervistato sul tema della manovra economica 2019, il segretario risponde: “Siamo in attesa di conoscere i testi definitivi. Come sappiamo, è nei dettagli che si insidia il diavolo e prima di esprimere un giudizio definitivo, aspetteremo qualche giorno. Quello che abbiamo capito è l’idea di una manovra che tende ad espandere l’economia, gli investimenti e, quindi, a superare quella logica restrittiva, rigorista che ha caratterizzato la politica economica del nostro governo negli anni precedenti e che non ha portato né all’incremento della ricchezza, né alla riduzione del debito pubblico”.

 

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