La pasionaria del ‘Grande Fratello dei social’

E’ la general manager, ma la si potrebbe definire la “pasionaria” del gruppo, a giudicare da quante volte utilizza la parola ‘passione’ per spiegare la nascita e lo sviluppo della startup, che ha poi prodotto la piattaforma dallo strano nome (KPI6), che qualcuno ha già ribattezzato ‘il Grande Fratello dei social’. “Siamo i primi in Italia, i secondi in Europa e tra i primi trenta nel mondo – spiega Silvia – a fare ascolto approfondito su social network come Twitter e Facebook, realizzando anche analisi predittive”. Prevedete il futuro? “Diciamo che possiamo sapere, per esempio, come dovrà essere un nuovo prodotto per avere successo. Quel che è certo è che il futuro del marketing passerà tutto dai social network”.

Trentott’anni, abruzzese, nove anni fa Silvia Ciampa si trasferisce a Reggio Emilia, dove insieme al compagno Alberto lavora in un’agenzia web che si occupa di marketing per aziende. “Utilizzando gli strumenti allora disponibili per il monitoraggio delle aziende sui social, ci siamo resi conto che erano inadeguati e da lì l’idea della nostra piattaforma”.

“La lampadina si accese ad Alberto, che insieme ad altri soci – Luca, Marco, Andrea – attraverso un’attività di ricerca e sviluppo durata più di un anno, portò al prototipo di KPI6, dove K sta per Key (chiave), P per Performance, I per Indicator (indicatore) e 6 è il numero perfetto perché è la somma dei suoi divisori”.

“Noi abbiamo sempre creduto nell’idea – continua Silvia – ma è grazie a una serie di progetti e finanziamenti che abbiamo potuto concretizzare il nostro sogno. Prima siamo stati selezionati tra le start up del progetto “Up Idea” , che ci ha permesso di essere incubati da REI (Reggio Emilia Innovazione, incubatore certificato dal Ministero dello sviluppo economico). Dopo di che, nell’estate 2015, grazie a Luiss Enlabs, l’acceleratore della Luiss, abbiamo ottenuto 60 mila euro e potuto creare una nuova società, di cui è entrato a far parte Lventure group, il Fondo della Luiss, aprendo a nuovi soci e portando a un aumento di capitale”.

Oggi il team è composto da 14 persone e il quartier generale si è spostato a Roma.

Ma cosa fa esattamente la piattaforma? “Siamo partner di Twitter, Facebook, Tumblr e WordPress – spiega Silvia – questo significa che abbiamo accesso ai loro (carissimi) dati non pubblici e analizzandoli, attraverso una serie di algoritmi, possiamo realizzare ricerche e analisi varie. Per esempio, un cliente vuole sapere i tweet di 10 anni fa legati al lancio di un prodotto o cosa si dice su di lui, noi possiamo accedere ai database e fare questo tipo di analisi. Ma possiamo anche, in base alle conversazioni su un determinato prodotto, capire come dovrà essere il nuovo modello per avere successo. Ricordiamoci che Obama fece la campagna elettorale utilizzando analisi predittive dei social”.

E la privacy? “Noi utilizziamo i dati non pubblici che l’utente ha concesso al social di utilizzare. Si ha un grande timore di quello che i social possono fare con i nostri dati, ma qui non parliamo delle conversazioni private. Come tutti gli strumenti utili vanno utilizzati con buon senso e soprattutto se si è un’impresa mai sbilanciarsi in giudizi. Per il resto, basta leggere con attenzione le norme sulla privacy: quel che vogliamo resti privato lo può rimanere”.