Sui corrispettivi telematici “no alle sanzioni nel periodo di transizione"

La CNA chiede all’Agenzia delle entrate di non applicare alcuna sanzione agli imprenditori che, in attesa della circolare esplicativa che chiarisca dubbi e risolva difficoltà oggettive, hanno commesso qualche violazione in buona fede circa l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi nella fase di transizione.

Ad avanzare la richiesta è stato ieri Claudio Carpentieri, Responsabile del Dipartimento Politiche fiscali e societarie della CNA, nel corso di una videoconferenza che ha visto collegate ben 72 sedi dell’Associazione. Obiettivo: sciogliere i nodi che si profilano all’orizzonte che mettono in difficoltà i piccoli imprenditori e accompagnare le imprese senza ansie ad effettuare questo passaggio delicato.

L’obbligo di memorizzare e trasmettere i corrispettivi incassati giornalmente all’Agenzia delle entrate a carico di tutte le imprese che oggi emettono scontrini o ricevute fiscali, infatti, sta creando ansie fra gli imprenditori e scompiglio fra chi assiste fiscalmente le imprese.

Dal primo gennaio 2020, in pratica, i commercianti al minuto e gli artigiani con un contatto diretto con i consumatori finali, e un volume d’affari superiore ai 400mila euro, dovranno adeguarsi alle nuove norme. Adempimento che spetterà anche alle imprese più piccole, con volume di affari minore ai 400mila, a partire dal primo luglio dello stesso anno. L’Agenzia delle entrate però, al momento, non ha ancora diffuso chiare istruzioni a soli due mesi dell’entrata in vigore dell’obbligo.

“Ma non basta – spiega il responsabile fiscale della CNA, Claudio Carpentieri – molti problemi interpretativi sono dovuti ad un mal coordinamento delle norme che regolano gli obblighi IVA di certificazione dei corrispettivi alla nuova procedura telematica di memorizzazione e trasmissione degli stessi corrispettivi”.

Per gli esercizi commerciali nei quali l’attività viene svolta presso la propria sede non dovrebbero esserci grossi problemi: si tratta di dotarsi di un registratore di cassa che alla digitazione dello scontrino già cataloga e divide beni e servizi per aliquota e che, a fine giornata, fa i conti, divide e invia all’Agenzia delle entrate i corrispettivi incassati.

Tutt’altra musica per gli artigiani che fanno servizi a domicilio. Questi piccoli imprenditori lavorano in condizioni oggettive che rischiano di non garantire l’adempimento in questione.

“Il passaggio dalla carta alla trasmissione telematica dei dati in un Paese, purtroppo, a basso tasso di digitalizzazione – aggiunge Carpentieri – mette in difficoltà molti titolari di piccole aziende. Un esempio su tutti: il caso di chi effettua un servizio a domicilio del cliente. Si pensi a chi installa o si occupa della manutenzione delle caldaie ora che arriva l’inverno. Molte imprese, anche con due o tre dipendenti, in che modo possono effettuare la prestazione e certificare il corrispettivo direttamente a domicilio?”.

Dalla videoconferenza è stato sottolineato che in tali casi ci si può dotale di un tablet che, utilizzando un sistema web gratuito dell’agenzia delle entrate, oltre a consentire l’invio della ricevuta in via telematica al cliente (via mail, whatsapp o SMS), memorizza ed invia i dati dell’operazione eseguita all’agenzia delle entrate.  Per i clienti che non sono dotati di un indirizzo di posta elettronica, però, bisognerà provvedere con piccole stampanti portatili.

Ma i problemi, piccoli e grandi, non sono solo questi. “Ecco perché – spiega Carpentieri –  ci stiamo preparando su tutto il territorio nazionale a prendere per mano i nostri imprenditori e sollevarli da ogni preoccupazione. Nei nostri uffici, infatti, siamo pronti per rispondere alle domande e risolvere casi specifici”.

“Il nostro consiglio a tutti gli imprenditori – conclude – è tuttavia quello di non arrivare a ridosso della scadenza dell’obbligo per non trovarsi impreparati. Già da oggi è possibile affiancare il vecchio e nuovo sistema. In questo modo sarà possibile fare pratica e non incappare in brutte sorprese all’ultimo minuto”.