Un buon TTIP a misura di Pmi per rilanciare l’economia italiana ed europea”. Lo ha dichiarato il Presidente della CNA, Daniele Vaccarino, concludendo questa mattina a Bruxelles la tavola rotonda organizzata dalla CNA al Parlamento Europeo dal titolo “TTIP: le prospettive per le Pmi europee e americane”, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l’Ambasciatore USA presso l’Unione europea, Anthony L. Gardner e Lutz Guellner della Direzione Generale Commercio della Commissione Europea.

“La volontà e i bisogni delle piccole e medie imprese, di entrambe le sponde dell’Atlantico – ha proseguito Vaccarino – devono essere sostenute attraverso la creazione di una corsia preferenziale specifica per le loro esigenze di crescita e di sviluppo”.

Per questo chiediamo al Parlamento e alla Commissione europea la costituzione di una “SMEs Task Force” costituita da Organizzazioni delle Pmi europee e Usa con la missione di accompagnare i prossimi round negoziali. Una Task Force che dovrà lavorare per fornire pieno supporto agli organismi chiamati alla consultazione, a partire dal Comitato economico e sociale europeo e dall’Advisory Group della Commissione Europea. Allo stesso modo riteniamo utile un programma congiunto Europa-Usa per sostenere le attività promosse dalla Task Force”.

“Indichiamo da subito – ha precisato Vaccarino – i primi argomenti da affrontare:

  1. Una energica semplificazione delle procedure doganali ed amministrative;
  2. L’armonizzazione dei sistemi di informatizzazione, compresa la condivisione di un set-base di documenti per l’export;
  3. L’adozione, in tempi brevi, di un “Help Desk” Ue Usa multilingua, per raccogliere, catalogare e supportare le Pmi nella soluzione di problematiche di tipo tecnico, normativo amministrativo e burocratico”.

“Quanto alla Commissione europea, che ha avviato la revisione dello “Small Business Act”, chiediamo maggiore determinazione e la costituzione di un organismo leggero di coordinamento, una sorta di “Small Business Autorithy Europea”, capace di coordinare e monitorare una nuova politica industriale UE, in stretta collaborazione con le organizzazioni rappresentative delle micro, piccole e medie imprese”.

“Un organismo che dovrà operare e collaborare con le autorità Usa – ha concluso Vaccarino – su temi importantissimi come il sistema degli appalti e i sistemi di accesso al credito e al mercato dei capitali, fino alla gestione delle calamità naturali e del loro impatto sulle piccole imprese”.

 

La tavola rotonda

I lavori sono stati aperti da Patrizia Toia, S&D-PD Vicepresidente ITRE Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, da Antonio Franceschini Responsabile Ufficio Promozione e Mercato Internazionale CNA Nazionale e Luc Hendrickx, Direttore Politiche per le Imprese UEAPME. La tavola rotonda è stata moderata da Claudio Cappellini, Responsabile Ufficio Politiche Comunitarie CNA Nazionale. 

Numerose le figure politiche e istituzionali che hanno partecipato all’incontro portando il proprio contributo: Fabrizio Lucentini, Coordinatore Politica Commerciale Rappresentanza Permanente dell’Italia presso l’UE; Marietje Schaake, ALDE – Vicepresidente Delegazione relazioni con gli USA e Commissione Commercio Internazionale al Parlamento Europeo; On. Nicola Danti Vice presidente Commissione IMCO S&D; Salvatore Cicu, PPE – FI – Membro INTA – Commissione Commercio Internazionale al Parlamento Europeo; Panagiotis GKOFAS, Consigliere Categoria PMI/ARTIGIANATO Comitato Economico e Sociale Europeo.

 

I numeri
Nel suo ultimo rapporto Export, Sace ha annunciato grandi prospettive per l’interscambio con gli Stati Uniti, prevedendo una crescita del 9% dell’export nel triennio 2014-2017.

L’Italia è il Paese europeo che trarrebbe maggiori vantaggi dalla conclusione di questo trattato, portare a termine questo accordo per il nostro Paese rappresenterebbe un grande risultato che in termini di valore, come stimato da un’indagine Prometeia, porterebbe un aumento annuo del PIL del 0,5%.

In Europa sono oltre 600.000 le PMI che esportano beni in Paesi extra UE, queste imprese occupano oltre 6 milioni di addetti. Italia, Francia, Spagna e Germania rappresentano più del 50% del totale export europeo delle PMI. Le piccole imprese italiane sono per numero le più partecipi a questo processo.

E le imprese italiane sono interessate e pronte a farlo, secondo quanto emerso da un’indagine CNA effettuata su un campione di 594 imprese. Quasi l’85% delle imprese esportatrici del campione vende i propri prodotti su mercati extra-europei e un’impresa su cinque realizza più del 50% delle esportazioni al di fuori dei confini europei.

Il 73% delle piccole imprese che esportano sul mercato statunitense opera nei settori tipici del made in Italy (Alimentare, Abbigliamento. Arredo, Automotive) a dimostrazione di quanto l’Italia sia apprezzata negli Stati Uniti. Ciò permette anche alle imprese di più piccole dimensioni di essere presenti negli States: il 29% ha meno di 5 addetti e solo il 22,2% di esse appartiene a gruppi, consorzi o reti di imprese.    

I dati raccolti dall’indagine appaiono dunque molto lusinghieri, ma il sondaggio evidenzia che la quota di mercato statunitense detenuta dall’Italia potrà consolidarsi ulteriormente grazie al TTIP.