C’è rammendo e rammendo, e c’è emergenza e emergenza. Quando si è in mare e un rammendo diventa un’emergenza, è l’ora di cercare Massimo, il velaio dell’Elba. Massimo ha trasformato la passione per le regate in lavoro. E oggi è il punto di riferimento dell’isola, in fatto di realizzazione, riparazione e manutenzione di vele. Con il socio Luca è titolare della Elle Sails, rilevata a Portoferraio nel 2003. Parte da qui CNA Storie del mese.
La passione per la vela che diventa lavoro
“Vado in barca a vela da quando avevo dieci anni” racconta Massimo. “Il proprietario di questa veleria che abbiamo rilevato più di venti anni fa faceva le regate con me. Insomma, abbiamo trasformato la passione in lavoro”. Sui tavoloni del laboratorio, a pochi passi dal centro, passa ogni tipo di vela: fiocchi, rande e spinnaker, che possono arrivare a 1200 metri quadri. Il lavoro è artigianale ed è richiesto sia al passo con l’evoluzione delle imbarcazioni, delle tecniche e dei materiali. Oltre alle vele, la Elle Sails realizza anche tappezzeria, da barche e per esterni di abitazioni. Ogni punto ha la sua tecnica: “Ci sono varie macchine a cucire: c’è quella per i cuscini, quella da assemblaggio, quella da tappezzeria. Si parte da zero, perché il nostro è un lavoro 100% artigianale” spiega.
Si parte da zero, perché il nostro è un lavoro 100% artigianale
L’evoluzione incessante del settore velico
“Il nostro settore, negli ultimi anni, ha avuto un’evoluzione esagerata. Col Covid abbiamo avuto un boom: la barca era uno dei luoghi in cui la gente si sentiva più sicura”. La ricerca è incessante, sia sui materiali che nella forma delle vele. “Nella tappezzeria, poi, prima c’erano quindici materiali, oggi cinquanta” dice Massimo. “Ormai le vele più evolute sono fatte in monopezzo su barche di 30-40 metri. Sono vele giganti, fatte con una tecnica per cui il filo è continuo, diversamente dalle vele costituite da pannelli”. Ma in questo caso si sconta una grande difficoltà, ovvero la mancanza di spazi: “Dobbiamo ricorrere a altre velerie che ci mettono a disposizione pianali sufficientemente grandi per lavorare vele di queste dimensioni. Qui sull’isola non abbiamo gli spazi: non ci sono capannoni, né l’idea di costruirli“.
Il sostegno della CNA dell’isola d’Elba
Gli spazi che mancano non sono l’unica istanza che Massimo porta avanti, grazie anche al sostegno della CNA dell’Isola. A Portoferraio manca una marina, lamenta Massimo: “Ci passano tante barche, ma se ne fermano poche, ma soprattutto manca totalmente un bacino di utenza invernale. Questo ci impedisce di dedicarci esclusivamente alle vele, e dobbiamo sopperire con altro, ovvero con la tappezzeria”.
Il velaio che interviene per l’inesperienza degli equipaggi
Il lavoro della Elle Sails è per forza di cose intermittente quando si tratta di far fronte a un’emergenza. Spesso dovuta a imperizia e approssimazione. “Siamo chiamati a intervenire per riparare vele danneggiate per via di manovre sbagliate da equipaggi poco esperti o per via di vele portate avanti oltre il dovuto” dice Massimo, che sottolinea però come la situazione, negli anni, sia migliorata. “Negli anni passati si facevano molte più riparazioni, vuol dire che in generale anche i charter hanno aumentato la qualità“.
Irina, la sarta che ha dovuto disimparare il mestiere
Con Massimo lavorano sua moglie Elena, che nei ritagli di tempo realizza anche borse con i materiali riciclati. E Irina, ex costumista. “Ha dovuto imparare a essere meno precisa di quando faceva i costumi. Insomma, ha dovuto disimparare!” scherza Massimo.
A vela è più sostenibile
In un’epoca in cui si ha a cuore la sostenibilità è la vela ad avere la meglio, nel derby con le imbarcazioni a motore. “Sul charter è tutto vela, sia perché c’è una maggiore attenzione all’ambiente, sia perché l’affitto di una barca a vela costa meno. Ma l’attenzione al green c’è soprattutto sulle vele, alcune realizzate con materiali riciclati“. Con Elle Sails Massimo può vantare una sorta di monopolio sull’isola, ma quello che gli sta a cuore sono le collaborazioni e le parthership, più che la concorrenza. “A me la concorrenza piace, è stimolante. Ma soprattutto quando apre qualcuno cerco subito di collaborarci, di avere un rapporto”. Accanto al laboratorio c’è la Tappezzeria Laura: “ci collaboriamo da sempre. Per me non esiste la guerra dei prezzi. Tantomeno mettere in cattiva luce chi ha il mio stesso mestiere”. Una filosofia che paga, considerando che il passaparola è l’unica vetrina attraverso cui Massimo si fa conoscere.
L’attenzione al green c’è soprattutto sulle vele, alcune realizzate con materiali riciclati
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