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“I luoghi di lavoro delle imprese da noi rappresentate sono da sempre spazi di crescita professionale e di integrazione sociale”. Lo ha detto Filippo D’Andrea, responsabile di CNA Impresa sensibile nel corso del webinarsul tema della discriminazione nel mondo del lavoro organizzato dall’Unar, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione della XVII edizione della “Settimana di azione contro il razzismo”, campagna di sensibilizzazione che si svolgerà dal 21 al 27 marzo 2021 per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Il webinar è stato organizzato in collaborazione con le organizzazioni sindacali e le organizzazioni datoriali firmatarie di un recente Protocollo di intesa, anche alla luce dell’emergenza sanitaria, per individuare le principali criticità e condividere le buone pratiche.

A un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, cosa è cambiato nel mondo del lavoro per le persone maggiormente a rischio di discriminazione o in condizioni di vulnerabilità?

Quali sono i processi che hanno attraversato i diversi contesti lavorativi in riferimento all’inclusione e integrazione di lavoratori e lavoratrici, in particolare appartenenti a minoranze?

Questi gli argomenti discussi al webinar introdotto da Triantafillos Loukarelis, Direttore dellUnar e che ha visto gli interventi di Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale dell’Istat, sul tema Perché è difficile combattere le discriminazioni sui luoghi di lavoro. Come possono intervenire istituzioni pubbliche e attori sociali” e Maurizio Ambrosini, professore di Sociologia Università Statale di Milano e coordinatore dell’Organismo nazionale di coordinamento delle politiche di integrazione degli stranieri presso il Cnel.

Sabbadini ha messo in luce, dati alla mano, come la crisi economica e occupazionale legata alla pandemia si sia sovrapposta a una situazione già precedentemente difficile. La pandemia ha colpito i settori e i lavoratori già deboli e fragili: donne, giovani e tutti i precari o gli irregolari. “Le conseguenze economiche del Covid 19 – ha detto Linda Laura Sabbadini – hanno però picchiato duro anche su comparti non precedentemente in crisi, come i servizi, e messo in ginocchi le microimprese, inoltre si è assistito a una maggiore segmentazione del mercato del lavoro e una crescita delle diseguaglianze fra i vari settori”.

Ambrosini dal canto suo ha rilevato quanto in Italia si sia ancora distanti dall’eliminare le discriminazioni nel mondo del lavoro per gli immigrati, penalizzati nelle retribuzioni, nelle carriere, nel tipo di lavoro e nel carico di lavoro stesso. “Un esempio su tutti: pensiamo a coloro che in pandemia ci hanno assicurato i servizi di base. Le consegne, il cibo portato a domicilio dai riders, i lavori di facchinaggio. Ecco molti di questi lavoratori sono ed erano fatti da immigrati” – ha specificato.

“Consideriamo senz’altro promettenti i capisaldi del Protocollo sottoscritto lo scorso novembre con l’Unar per promuovere e diffondere una cultura di integrazione, di inclusione e di promozione sociale, nonché altrettanto importante il ruolo della contrattazione collettiva – ha chiarito D’Andrea nel suo intervento – in particolare riteniamo che le attività svolte dalle organizzazioni di rappresentanza possano rappresentare un valido strumento per porre in essere azioni di contrasto alla discriminazione e per agevolare con misure specifiche l’integrazione delle persone maggiormente a rischio di discriminazione ed in condizioni di vulnerabilità”.

Le nostre imprese – ha aggiunto D’Andrea –  sono luoghi ad alto valore aggiunto in termini relazionali: i titolari delle aziende artigiane operano a fianco dei propri collaboratori e si creano speso ambienti familiari che favoriscono le relazioni e evitano le discriminazioni. Inoltre in molti dei Ccnl si registra una attenzione particolare nei confronti dell’inclusione e integrazione di lavoratori e lavoratrici stranieri, ad esempio attraverso il diritto allo studio con i corsi di lingua italiana piuttosto che con la formazione continua garantita dal nostro fondo interprofessionale, Fondartigianato”.

La nostra Confederazione – ha concluso D’Andrea –  è presente su tutto il territorio nazionale e in alcune regioni sono attivi Sportelli dedicati per l’avvio di impresa da parte di cittadini stranieri, tanto che le imprese a guida straniera rappresentano spesso un nostro fiore all’occhiello. Inoltre forniamo servizi agli stranieri: istanze e rinnovi di permessi di soggiorno, richieste di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, consegna diretta in prefettura delle pratiche di ricongiungimenti familiari, pratiche per decreto flussi e così via”.