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Cinema e Audiovisivo, le sfide per futuro del settore

“Le nostre sfide per il futuro sono: difendere e preservare la specificità e il ruolo fondamentale delle micro piccole e medie imprese che operano nella filiera e quanti intendano intraprendere percorsi di crescita. Per fare questo occorre rappresentanza, tutela, accompagnamento, trasparenza. Occorre il valore del nostro marchio, continuare a sostenere  sui territori le imprese e i loro percorsi di sviluppo valorizzando il nostro saper fare rete. La creatività, l’innovazione, la passione, l’indipendenza, l’etica che ci contraddistinguono continueranno a essere un valore nell’industria del cinema e dell’audiovisivo e continueranno a essere la nostra stella polare.” Queste le parole di chiusura del presidente CNA Cinema e Audiovisivo, Gianluca Curti, al suo intervento al secondo Consiglio Nazionale del raggruppamento di interesse, nel quale ha ripercorso gli ultimi anni segnati dalla pandemia e dalle sfide per il settore cinematografico e audiovisivo portate da un contesto di mercato in continuo e veloce cambiamento.

Curti ha inoltre ricordato le questioni ancora aperte per il settore: la chiarezza delle regole di ingaggio, la mancata applicazione dei decreti attuativi relativi agli obblighi di investimento e programmazione, il controllo dei diritti d’autore, la mancanza di una chiara definizione di produttore indipendente.

Numerosi gli intervenuti all’iniziativa.

Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al ministero della Cultura, ha posto l’accento sulle azioni da intraprendere per il settore a partire dall’educazione all’immagine: “Da una recente ricerca è emerso che il 50% dei ragazzi non è entrato in un cinema nell’ultimo anno. Al di là di fattori economici, c’è anche una mancanza di abitudine. Per i ragazzi di oggi, l’uso delle immagini è fondamentale. Quello che bisogna fare è accompagnarli, educarli a prendere l’abitudine ad andare al cinema e questo ragionamento deve essere alla base dei prossimi bandi e finanziamenti. Una prima azione messa in campo è una campagna con dotazione finanziaria di venti milioni di euro: tutti i film italiani ed europei potranno essere visti in sala con un biglietto da 3,50 euro da metà giugno fino a metà settembre con il programma Cinema in festa.”

Il sottosegretario ha poi sottolineato la necessità di strumenti come l’aggregazione di impresa che permetterebbe ai piccoli imprenditori di poter entrare nel mercato nelle stesse condizioni competitive dei colossi del settore ed ha annunciato la prossima attuazione della linea di sostegno finanziario alle imprese previsto dalla Legge cinema attraverso il Credito Sportivo.

Il commissario Agcom, Antonello Giacomelli, ha evidenziato come “la riforma Franceschini ha avuto un ruolo importante nello sviluppo e nel sostegno dell’audiovisivo,  ma oggi lo scenario è molto cambiato. In Italia è sempre più difficile individuare produttori totalmente indipendenti: i principali sono controllati da grandi gruppi internazionali con l’effetto paradossale che gli incentivi fiscali finiscono per premiare sempre più spesso imprese che non sono più italiane. L’intenzione di Agcom è di aprire una riflessione sulla validità e attualità del Decreto e di adattare il quadro normativo al mondo attuale”.

Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, è intervenuta sul ruolo che Cinecittà ha assunto per i fondi di internazionalizzazione.

L’amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco, ha spiegato come in questi ultimi tre anni Rai Cinema abbia contribuito, grazie ad investimenti per oltre 240 milioni di euro, al pluralismo produttivo. Ha poi trattato l’argomento delle piattaforme digitali, considerando la possibilità, attraverso accordi associativi, di acquisti obbligatori per le finestre pay.

Anche la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, ha posto l’accento sulle difficoltà per il mercato italiano di competere con i colossi delle piattaforme digitali e ha indicato come modelli produttivi da perseguire quelli che hanno riguardato la fiction “Mare fuori” che, uscendo in anteprima sulla piattaforma Rai Play, ha visto un aumento considerevole di pubblico, con l’uscita successiva su Netflix ha riportato sulla tv pubblica spettatori della fascia 8- 17 anni.

Ha chiuso la giornata il direttore della direzione generale Cinema e Audiovisivo del MiC, Nicola Borrelli, che ha sottolineato come ai fondi debba corrispondere anche un percorso normativo adeguato ad abbattere la burocrazia e semplificare le regole di accesso per le imprese indipendenti.

 

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