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CNA firma con il Governo i protocolli su sicurezza e vaccini

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La vaccinazione nei luoghi di lavoro integra e si aggiunge al piano vaccinale predisposto dal Governo rispettando rigidamente i criteri sulle priorità e garantendo parità di condizioni a tutti i lavoratori e le imprese a prescindere da caratteristiche e classe dimensionale. E’ una delle richieste presentate dalla CNA e recepite nel nuovo protocollo nazionale per l’attivazione di punti straordinari di vaccinazione nei luoghi di lavoro finalizzato dopo un intenso confronto tra i ministeri del lavoro, della salute, l’Inail e le parti sociali.

La vaccinazione nei luoghi di lavoro rappresenta uno strumento con il quale il sistema imprenditoriale intende dare un contributo straordinario per accelerare la campagna vaccinale. Per le imprese che intendono partecipare direttamente con un proprio piano vaccinale non è previsto alcun vincolo dimensionale. In tutti gli altri casi è previsto, per facilitare forme di gestione “aggregata” alle imprese più piccole, un coinvolgimento attivo delle Associazioni di Categoria, che possono a tal fine anche concludere specifiche convenzioni con strutture in possesso dei requisiti per la vaccinazione da mettere a disposizione dei propri associati.

Inoltre nell’incontro di ieri è stato definito l’aggiornamento del Protocollo per il contrasto del Covid nei luoghi di lavoro che ha garantito efficacemente lo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative. Sono stati apportati alcuni “ritocchi” per cogliere in primis l’evoluzione normativa e le conoscenze scientifiche del virus dopo un anno di pandemia. La novità più significativa riguarda infatti le condizioni di rientro del lavoratore dopo una situazione di positività, che vengono modificate anche alla luce delle indicazioni che nel tempo il Ministero della Salute ha fornito.

La CNA ha ribadito il proprio impegno affinché il lavoro possa proseguire nel rispetto delle condizioni di contrasto al Covid, su cui le imprese si sono già attrezzate in questi mesi, e adoperandosi affinché un’accelerazione significativa della vaccinazione possa consentire rapidamente la ripartenza dell’attività economica e della vita del Paese.

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