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Coltivazione di boschi e foreste, le nostre proposte

Coltivazione di boschi e foreste, le nostre proposte

Il Festival della Soft Economy di Symbola quest’anno è giunto alla sua nona edizione e come ogni anno si arricchisce di momenti di confronto e riflessione come quello di stamane al seminario ‘Boschi e foreste nella strategia forestale e nel Pnrr- per una filiera nazionale forestale del legno arredo e delle costruzioni’ promosso da Unioncamere, Camera di Commercio delle Marche, Basilica Papale San Francesco d’Assisi, Regione Marche e Città di Treia.

Il tema affrontato è cruciale sia per l’Europa che per il nostro Paese: la transizione verde e la gestione del nostro patrimonio forestale dettata dalle politiche europee e naturalmente dalle risorse presenti all’interno del Pnrr.

Valentina Di Berardino, coordinatrice nazionale CNA Produzione, è intervenuta a sottolineare non solo l’importanza di boschi e foreste per la transizione ecologica, ma soprattutto la correlazione tra patrimonio forestale e boschivo ed economia.

“Possiamo vantare come Paese la più grande infrastruttura verde – evidenzia Di Berardino – che è poco valorizzata dal punto di vista economico e produttivo. Sappiamo bene che l’80% del fabbisogno di legno per l’industria manifatturiera italiana è coperto dall’importazione della materia prima. L’Italia per il settore legno-mobili risulta tra i Paesi europei con il più basso grado di auto-sufficienza nell’approvvigionamento di materia prima legnosa. Un problema che la pandemia ha ulteriormente acuito”.

“Come CNA – ha proseguito – abbiamo lanciato un grido di allarme nei mesi scorsi. La dipendenza dall’estero del nostro Paese per l’approvvigionamento delle materie prime ha allarmato e continua a preoccupare il mondo delle piccole e medie imprese che sono le più esposte ai rincari e all’allungamento dei tempi di consegna delle materie prime. Il 55% delle nostre imprese manifatturiere prevede una flessione della redditività dei prossimi mesi e si temono rallentamenti dell’attività. Anche il legname non è stato risparmiato dall’onda dei rincari. Riteniamo sia necessario avviare una attenta riflessione partendo dalla risorsa del legno: viviamo il paradosso che oltre il 36% del territorio nazionale è coperto da foreste e che l’Italia è il secondo Paese in Europa per copertura forestale ma continuiamo a pagare la dipendenza dal legno estero. Solo partendo da una gestione forestale sostenibile dei nostri boschi riusciremo a ridurre l’importazione di legno e a migliorare la gestione del nostro patrimonio verde, così da evitare anche di avere la maglia nera in Europa per ettari di boschi bruciati, come è successo questa estate”.

Per Di Berardino “economia, gestione e salvaguardia delle foreste significa riconnettere in sinergia tutti i soggetti della filiera del bosco-legno nazionale, per continuare ad alimentare il settore del mobile italiano e quello della bioedilizia, di cui siamo tra i Paesi leader in Europa e nel mondo e valorizzare ancora di più il nostro Made in italy”.

Una diversa gestione del nostro patrimonio boschivo, inoltre, sarebbe di ulteriore stimolo al settore delle costruzioni in legno, le cui aziende hanno maggiori difficoltà di quelle dell’arredo nell’ approvvigionamento del legno italiano.  Il legno, materia prima per eccellenza della transizione ecologica, e l’aumento di consapevolezza dei consumatori verso i temi green, spingerà sempre di più il mercato verso prodotti sostenibili e certificati. Anche da parte delle piccole imprese è aumentata la sensibilità verso tali temi.

La filiera foresta-legno italiana presenta numerose opportunità di crescita per le imprese che svolgono attività di produzione di legno, gestione e manutenzione del territorio, sia nei comparti a valle, come l’edilizia in legno, il comparto dei serramenti, il settore del design o quello cartario per citarne solo alcuni. Proprio per questo – ha concluso Di Berardino – “il bosco e le foreste rappresentano il volano per lo sviluppo di differenti filiere produttive. La strategia nazionale forestale e le risorse del Pnrr, sul fronte della transizione energetica, devono puntare a mettere in connessione il sistema forestale con il tessuto imprenditoriale per costruire filiere del legno virtuose”.

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