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Con la Legge di Bilancio torna l’ACE ma con rendimento ridotto

Con la Legge di Bilancio torna l’ACE ma con rendimento ridotto

Con la Legge di Bilancio torna l’ACE ma con rendimento ridotto

La Legge di bilancio 2020 ha reintrodotto, a decorrere dal periodo d’imposta del 2019, l‘applicazione del trattamento fiscale agevolato di aiuto alla crescita economica (ACE). L’agevolazione, introdotta nel 2011 per favorire il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese e del sistema produttivo italiano, era stata soppressa con la legge di bilancio 2019.

Nello specifico, la norma ripristina l’ACE e al contempo riduce l’aliquota percentuale per il calcolo del rendimento nozionale del nuovo capitale che dal 2019 e per gli anni successivi passa dall’1,5% all’1,3%.

L’agevolazione rappresenta un incentivo alla capitalizzazione delle imprese, finalizzato a riequilibrare il trattamento fiscale tra le imprese che si finanziano con debito (prestiti) e quelle che si finanziano con capitale proprio. In sostanza le imprese potranno dedurre dal reddito imponibile netto un importo che corrisponde al rendimento figurativo degli incrementi di capitale proprio realizzati a partire dal 2011, attraverso conferimenti in denaro e accantonamenti di utili a riserva.

Possono beneficiarne sia i soggetti IRES che i soggetti IRPEF in contabilità ordinaria.

Gli incentivi a favore delle imprese che lasciano utili in azienda sono stati oggetto di continue modifiche nell’ultimo anno.

L’ACE venne sostituita dapprima dalla cosiddetta “mini IRES al 15%” che consentiva, già a decorrere dal periodo d’imposta 2019, di usufruire di una aliquota IRES o IRPEF ridotta di 9 punti percentuali rispetto all’aliquota ordinaria, sulla parte degli utili reinvestiti e destinati all’acquisizione di beni materiali strumentali nuovi e all’incremento dell’occupazione.

Successivamente il Decreto Crescita ha sostituito la mini-IRES al 15% con un nuovo incentivo che prevedeva un taglio IRES di 3,5 punti percentuali progressivamente crescente con il decorrere del tempo fino ad arrivare al 20,5% nel 2022. Nel periodo transitorio, dal 2019 al 2021, si prevedevano tagli rispettivamente di 1,5 punti percentuali, di 2,5 punti percentuali e di 3 punti percentuali.

Anche tale regime agevolativo è stato abrogato dalla Legge di bilancio 2020, pertanto i programmati tagli IRES lasciano il posto alla reintroduzione dell’ACE sulla quale si nutrono forti dubbi sulla reale convenienza, soprattutto per le piccole e medie imprese. Le percentuali del rendimento nozionale del nuovo capitale sono infatti sempre più basse: dal 2019 e per gli anni successivi passano dall’1,5% all’1,3%.

 

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