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Job Act, le novità tra occupazione e ripresa

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Job Act, le novità tra occupazione e ripresa. E’ questo il titolo di un incontro pubblico organizzato dalla CNA di Pesaro e Urbino alle ore 18 nella sede di CNA in Via Mameli 90-Centro Direzionale Benelli relativamente ai provvedimenti del Governo in materia di lavoro.  Intanto, secondo un sondaggio condotto dalla CNA tra gli associati, artigiani e piccole imprese promuovo il Jobs Act.

Per le piccole aziende il provvedimento ridurrà la segmentazione del mercato del lavoro e incentiverà la nuova occupazione a tempo indeterminato, senza aumentare i costi per le piccole imprese sotto i 16 dipendenti. Piace in particolare il contratto a tutele crescenti perché – secondo gli artigiani intervistati – semplifica l’attuale ordinamento senza ridurre la flessibilità necessaria alle imprese. Per il 53% delle imprese il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti rappresenta una necessaria semplificazione rispetto al numero eccessivo di contratti oggi esistenti. Per il 22,5% delle imprese, il contratto a tutele crescenti produrrà vantaggi anche in termini di maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti di lavoro.

Relativamente alla cosiddetta decontribuzione gli artigiani sono convinti che favorirà l’adozione dei contratti a tempo indeterminato. La decontribuzione per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti viene valutata con favore dalle imprese. Per il 49,5% l’esonero dal versamento dei contributi sposterà la convenienza verso il contratto a tempo indeterminato. Gli effetti della decontribuzione sull’occupazione appaiono incerti anche se al momento appare la misura più idonea per rilanciare l’occupazione ma potrebbe essere inefficace.

Per un imprenditore su cinque l’esenzione dal pagamento dei contributi INPS aumenterà sicuramente la domanda di lavoro. Tuttavia, secondo il 71,7% delle imprese, è necessario che prima migliorino le condizioni economiche dell’Italia. Non a caso sono le imprese operanti nei settori maggiormente colpiti dalla recessione (costruzioni e impiantistica) a ritenere che il Jobs Act, da solo, non sarà sufficiente a fare ripartire l’occupazione.

Per le piccole imprese la risoluzione dei rapporti di lavoro non è un problema. Per le imprese intervistatel’articolo 18 non risulta essere il problema principale dell’attuale normativa sul lavoro. Nel complesso, circa il 51% delle imprese dichiara di non avere avuto mai la necessità di licenziare i propri dipendenti. Il dato che, però, deve essere valorizzato è che per oltre una impresa su tre (34,5%) la risoluzione dei rapporti di lavoro è avvenuta in maniera consensuale. L’assenza di conflittualità aumenta nelle imprese più piccole nelle quali essa rappresenta un autentico valore per i rapporti, spesso molto stretti, che legano i datori di lavoro ai dipendenti.

Tutti questi temi e altri, quali il Tfr, saranno toccati nel corso dell’incontro organizzato dalla CNA ed al quale interverranno, Stefano Di Niola, Responsabile Dipartimento Relazioni Sindacali CNA nazionale. Deborah Primavera, Responsabile Paghe e Consulenza del Lavoro CNA Pesaro e Urbino. Chiuderà i lavori Alberto Barilari,Presidente CNA di Pesaro e Urbino.

Per adesioni all’iniziativa: segreteria@cnapesaro.com

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