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La Commissione Ue propone la proroga degli aiuti straordinari al 30 giugno

La proroga al 31 dicembre degli aiuti di Stato è una buona notizia

La proroga al 31 dicembre degli aiuti di Stato è una buona notizia

La Commissione europea ha inviato agli Stati membri la proposta di proroga al 30 giugno 2022 del quadro temporaneo degli aiuti di Stato, il cosiddetto Temporary Framework, ovvero delle misure straordinarie adottate per sostenere le imprese a fronte degli effetti della pandemia la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre del 2021.

In particolare, la proposta della Commissione di Bruxelles prevede la proroga, pur limitata, delle misure esistenti, per garantire alle imprese ancora in difficoltà di avere il necessario sostegno, e l’eliminazione graduale delle misure stesse, in considerazione delle oggettive differenze nell’incidenza degli effetti della pandemia sui diversi settori.

Al contempo, il documento proposto alla valutazione degli Stati membri prevede misure di sostegno agli investimenti e alla solvibilità del sistema imprenditoriale per accelerare la ripresa in corso.

La stessa Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva e responsabile per la politica di concorrenza, nel presentare la proposta ha dichiarato che occorre operare per “una graduale eliminazione delle misure di sostegno alle crisi per consentire agli Stati membri e all’industria di adeguarsi, accompagnata da misure volte a rilanciare e a raccogliere gli investimenti privati nella fase di ripresa”.

La proposta è al vaglio degli Stati membri, che sono chiamati a esprimersi in merito, così da consentire alla Commissione di adottare le scelte che riterrà più logiche.

CNA sollecita il Governo italiano a sostenere una posizione coerente con le esigenze del nostro sistema imprenditoriale che, in cui alcuni settori, presenta ancora difficoltà a recuperare i livelli pre-Covid.

È necessario adottare strumenti in grado di mettere le imprese che hanno aumentato l’indebitamento nelle condizioni di fronteggiare le esigenze di liquidità e di superare le difficoltà che potrebbero derivare dalla immediata eliminazione della moratoria e del potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche.

Parallelamente, servono strumenti più incisivi, che sappiano generare una effettiva accelerazione della ripresa, mirati a favorire investimenti funzionali alla crescita della competitività del nostro sistema produttivo.

 

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