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L’appello dell’artigianato artistico di Ravenna dimenticato dai ristori

L’appello dell’artigianato artistico di Ravenna dimenticato dai ristori

L’appello dell’artigianato artistico di Ravenna dimenticato dai ristori

Prosegue la drammatica fase che stanno vivendo i laboratori delle produzioni tipiche dell’artigianato artistico nel ravennate: piccole imprese e botteghe, spesso a conduzione femminile, che mantengono viva la tradizione artigianale tipica della provincia.

Drammatico il calo del fatturato, come emerge da una ricerca condotta da CNA Artistico e Tradizionale di Ravenna sulle principali categorie di mestieri rientranti nell’artigianato artistico e nelle imprese di organizzazione di eventi e matrimoni: la ceramica e la tela stampata romagnola hanno perso il 60%. Forte calo anche per il mosaico (-54%) e per il settore orafo (– 41%). Male anche la produzione di bijoux, con un calo di fatturato medio del 36% e la produzione di aquiloni (-71%). Nello stesso periodo il settore dell’organizzazione di eventi e matrimoni segnala un calo di fatturato del 75%.

“Le perdite nei settori tradizionali della provincia di Ravenna, come la ceramica e il mosaico sono gravissime – afferma la presidente di CNA Artistico e Tradizionale di Ravenna, Elisa Grillini – Il lockdown generale della primavera 2020, il blocco dei turisti stranieri, le limitazioni alla circolazione, il blocco dei mercatini e degli eventi, delle fiere e la limitazione delle cerimonie civili e religiose hanno prodotto effetti disastrosi nei fatturati di queste piccole, ma preziose imprese”.

“Chiediamo alla politica di ogni livello istituzionale di verificare ogni azione per il sostegno a questi settori caratteristici dei territori della provincia di Ravenna e del Made in Italy – dichiara il responsabile CNA Artistico e Tradizionale di Ravenna, Jimmy Valentini – chiediamo inoltre che la Regione Emilia-Romagna tenga conto di questi dati e delle specificità dell’artigianato artistico per una adeguata azione di ristoro economico, al momento non previsto da quelli già messi in campo per le varie categorie economiche colpite dalla crisi, senza dimenticare il settore dell’organizzazione di eventi e cerimonie, capofila poi di una filiera molto articolata di imprese.”

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