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Lea. Pallanti al sottosegretario Faraone: “Vigileremo su attuazione riforma”

“I decreti ministeriali di attuazione dei Livelli essenziali di assistenza non sono un fatto tecnico, ma un percorso da costruire con i territori. E in questo percorso hanno un ruolo importante le associazioni di categoria”. Lo ha sottolineato il sottosegretario Davide Faraone concludendo il Seminario sui Livelli essenziali di assistenza (Lea), tenuto oggi a Roma dal CUPLA, il comitato unitario dei pensionati del lavoro autonomo, composto da Anap Confartigianato, Anpa Confagricoltura, Anp Cia, 50&Più Confcommercio, Cna Pensionati, Federpensionati Coldiretti, Fipac Confesercenti, Fnpa Casartigiani.

A raccogliere immediatamente l’appello di Faraone è stato il coordinatore di turno del Cupla, Giancarlo Pallanti, presidente di Cna Pensionati, che ha offerto la propria disponibilità a trasformare i due milioni di associati alle organizzazioni aderenti in altrettante antenne sul territorio italiano in grado di cogliere limiti e necessità del provvedimento ora in fase di attuazione.

Faraone ha descritto i Lea come uno strumento rivoluzionario, grazie alla loro dinamicità, in grado di cambiare il volto del Servizio sanitario nazionale. “Abbiamo bisogno del vostro contributo – ha spiegato – dal momento che i Lea potranno essere aggiornati annualmente”.

A illustrare la nuova normativa sono state l’on. Elena Carnevali, relatrice sui Lea alla Camera, che li ha definiti “un provvedimento vivo” e Silvia Arcà, del Ministero della Salute. “I Lea  – ha precisato Silvia  Arcà – sono al momento solo elenchi di servizi e prestazioni che si trasformeranno in diritti esigibili da parte di anziani e cittadini e a cui va data accessibilità, tempestività e qualità”.

“Siamo disponibili a offrire le indicazioni dei pensionati del lavoro autonomo al Governo e al Ministero – ha affermato Pallanti  – e ci aspettiamo che i Lea riescano a intervenire sulla disomogeneità della sanità fra Regione e Regione, sulla riduzione drastica delle liste di attesa e sull’offerta di qualità dei servizi integrati sanitari e socio-assistenziali tanto necessari agli anziani”. 

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