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L’Emilia-Romagna punta sull’ Artigianato 4.0 per avviare la trasformazione digitale

artigianato digitale

“Digitalizzazione, competenze e sostenibilità sono le tre parole chiave del presente e del prossimo futuro per il mondo artigiano” ha affermato Dario Costantini, presidente di CNA Emilia-Romagna, a margine della conferenza stampa sui risultati del “Bando per la transizione digitale delle imprese artigiane”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e fortemente voluto da CNA e Confartigianato.

“I dati e i progetti presentati nella conferenza stampa di oggi – ha continuato Costantini – dimostrano che il mondo artigiano possiede tutte le condizioni per essere considerato a pieno titolo protagonista significativo all’interno delle trasformazioni tecnologiche che oggi si moltiplicano intorno al tema della transizione digitale. I nostri Digital Innovation Hub sono pronti ad accompagnare gli imprenditori della regione nel difficile percorso verso la ripartenza dell’intero Paese. Il successo della prima edizione del bando di cui abbiamo parlato oggi ne è testimone. Ci auguriamo che questo successo possa diventare un metodo di intervento da applicare con continuità sia nella manifattura artigiana che in altri comparti dell’artigianato peculiari della nostra regione. Ci troviamo in una fase di grande trasformazione, accelerata da una forte crescita derivante dalle risorse messe a disposizione per la ripartenza post-pandemica. L’urgenza della transizione digitale impone un rapido adeguamento dei nostri sistemi che ci consenta di sfruttare appieno questa spinta propulsiva, sia come volano per accedere a nuovi strumenti finanziari, sia come occasione per uno slancio internazionale ed un potenziamento della presenza sul mercato delle imprese artigiane”.

La conferenza è avvenuta alla presenza, oltre che di Dario Costantini, anche di Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna e dell’assessore allo Sviluppo Economico, Green economy, Lavoro e Formazione della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla.

230 progetti di trasformazione e crescita digitale delle imprese artigiane emiliano-romagnole, piccole e medie, che andranno anche ad aumentarne la competitività assieme alla filiera e che porteranno a 125 nuovi posti di lavoro con investimenti per 27 milioni di euro, innescati da 8 milioni di contributi a fondo perduto della Regione.

Tra le domande la quasi totalità, oltre 200, provengono da imprese artigiane che fanno riferimento al sistema CNA e Confartigianato dell’Emilia-Romagna.

Progetti innovativi finalizzati a introdurre le più moderne tecnologie digitali necessarie per accrescere l’efficienza dei processi produttivi e aziendali interni, anche nell’ottica della riduzione degli impatti ambientali delle produzioni, e a rafforzare il loro posizionamento all’interno della catena del valore delle filiere di appartenenza.

Molte delle iniziative finanziate prevedono la combinazione di più tecnologie, realizzando così una vera e propria integrazione dei processi produttivi. I progetti finanziati per assicurare un effettivo impatto, prevedono il coinvolgimento dei soggetti accreditati al network nazionale impresa 4.0 e in particolare i Punti impresa digitale (Pid), i Digital innovation hub (Dih) e i Competence center, attribuendo loro un concreto ruolo nel supporto delle imprese già durante la fase di preparazione della candidatura, per garantire la piena coerenza della proposta con gli obiettivi del bando.

La misura, finanziata anche con risorse europee del Por Fesr, è stata possibile grazie alle novità normative introdotte a fine dicembre 2020 nella legge regionale che disciplina il settore (la numero 1 del 2010, “Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato”) inserendo la possibilità della Regione di intervenire per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei processi produttivi aziendali, nonché sostenere la produzione innovativa quale modalità di lavoro che nasce dalla fusione tra cultura digitale e produzione manifatturiera.

Gli esiti del bando in sintesi

Sono finanziati 230 progetti sui 248 presentati complessivamente. Quattro investimenti su 10 riguardano l’integrazione digitale orizzontale e verticale dei sistemi produttivi. Tra gli altri investimenti quelli su: internet delle cose (Iot) 12%, cloud computing 11%, robotica 9%, big data & analitycs, manifattura additiva e stampanti 3D, cybersecurity e realtà aumentata.

Dal punto di vista settoriale, 217 progetti su 230 riguardano l’attività manifatturiera. Tra questi: 70 progetti sono nel settore della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), 22 stampa e riproduzione di supporti registrati, 22 industrie alimentari e 17 fabbricazione di macchinari ed apparecchiature.

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