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Pensione a 63 anni? Entro novembre c’è l’Ape sociale

Pensione a 63 anni? Entro novembre c'è l'Ape sociale

Pensione a 63 anni? Entro novembre c'è l'Ape sociale

Quota 100 o quota 102, ipotesi 41. Per andare in pensione evitando i 67 anni previsti oggi dalla legge Fornero sono queste le riforme allo studio che infiammano il dibattito e fanno sperare a molti ultrasessantenni, non ancora in possesso dei requisiti, di ritirarsi dal lavoro prima. Intanto però c’è l’anticipo pensionistico, l’Ape sociale, le cui domande sono in scadenza il 30 novembre. Una possibilità che consente già a molti cittadini di accedere all’agognato ritiro dal lavoro.

Che cosa è

L’Ape Sociale, è un’indennità economica prevista in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2020, riconosciuta a determinate condizioni e nel rispetto dei limiti di spesa annuali previsti dalla legge, che spetta per una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio e il conseguimento dell’età anagrafica prevista per l’accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia (67 anni nel 2020). In sostanza una sorta di pensione provvisoria che però permette di uscire subito dal lavoro.

Chi può accedere

Possono accedere all’Ape sociale tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti alla gestione principale e a quella separata.

Per accedere servono:

Chi sono i destinatari

La norma prevede 4 categorie di soggetti potenzialmente destinatari del beneficio economico:

Modalità di erogazione

L’indennità è erogata mensilmente per dodici mensilità ed è pari all’importo della rata mensile della pensione di vecchiaia che sarebbe spettato al momento della domanda di Ape. L’importo non può, in ogni caso, superare 1.500 euro lordi e non è soggetto a rivalutazione né ad integrazione al trattamento minimo, non configurandosi come prestazione pensionistica ma assistenziale.

Ulteriori requisiti richiesti

Essendo l’Ape sociale una prestazione assistenziale è richiesta:

La domanda

Si accede all’Ape attraverso una domanda preliminare chiamata Certificazione del diritto. Si tratta di un riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape da inoltrare all’Inps prima della domanda vera e propria.  I requisiti necessari per l’accesso all’Ape non devono necessariamente essere posseduti tutti al momento della presentazione della prima domanda, quella di certificazione del diritto. Infatti, al momento della domanda di riconoscimento delle condizioni i soggetti interessati devono essere in possesso dei relativi requisiti minimi potendo, invece, maturare gli ulteriori requisiti richiesti entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento.  Vista la complessità di questa procedura risulta prezioso l’aiuto del Patronato Epasa-Itaco, dove operatori altamente qualificati saranno in grado di prendersi carico di ogni singolo caso.  Contattando la sede di Patronato EPASA-ITACO più vicina rintracciabile su www.epasa-itaco.it si può prendere appuntamento e accertarsi se si ha diritto all’Ape sociale.

 

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