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Per CNA i dati delle fatture inferiori a 3.600 € emesse dai commercianti al minuto devono essere comunicati tra i corrispettivi

Nei giorni scorsi la CNA con Rete Imprese Italia, ha inviato una lettera al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi nella quale si chiede di evitare la comunicazione separata nell’ambito dello “spesometro” dei dati delle fatture emesse dai commercianti al minuto di importo inferiore a 3.600 euro, annotati nel registro dei corrispettivi. La comunicazione di questi dati sarà sommata agli altri corrispettivi annotati nel registro. Per CNA, infatti, l’esclusione della comunicazione separata, riconosciuta per i primi tre anni di applicazione dello “spesometro”, è indispensabile per evitare un ulteriore e pesante adempimento a carico dei commercianti al minuto, che determina, nei fatti, la revoca della possibilità di non tenere il registro delle fatture emesse.

Si tratta, peraltro, di informazioni relative a tali operazioni di importo limitato che, secondo la CNA, non apportano un reale beneficio in termini di contrasto all’evasione o, piuttosto, appesantiscano la mole, già imponente, di informazioni in possesso dell’Amministrazione finanziaria e da vagliare ai fini del controllo dei contribuenti.

Sulla base di quanto sopra esposto Rete Imprese Italia ha inviato una lettera al Direttore dell’Agenzia delle Entrate nella quale si auspica che possa essere emanato, in tempi rapidi, approssimandosi la scadenza di trasmissione dei dati dello “spesometro” (10 aprile per i contribuenti mensili e del 20 aprile per i contribuenti trimestrali), un Provvedimento Direttoriale che renda permanente la predetta deroga per i soggetti in questione.

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