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Sanità: non solo corruzione e appalti truccati. Gli odontotecnici del CILO esempio di etica e trasparenza

Dopo la bufera che ha imperversato negli ultimi giorni sul sistema sanitario lombardo per la questione degli appalti truccati in odontoiatria, dopo le accuse di corruzione a imprenditori e politici, un esempio di trasparenza e correttezza  arriva proprio dal nostro territorio.

Il C.O.C. Consorzio Odontotecnici Comasco, (oggi CILO -Consorzio imprese Lombarde Odontotecniche che rappresenta 25 imprese di Como, Lecco e Varese e impiega più di 100 addetti), promosso dal sindacato nazionale Sno Cna, è rimasto alla finestra per anni, estraneo alle logiche di spartizione del mercato che hanno portato agli scandali di oggi e con la vocazione principale di fornire un prodotto “sociale” di qualità. Ne sono una riprova le aziende ospedaliere di Como, Lecco e Varese che da sempre lavorano con gli odontotecnici del  Consorzio e che per questo motivo non sono state coinvolte nella recente indagine della Magistratura.

Il Consorzio da sempre lavora con la sanità pubblica, oltre che con quella privata, sulla base di un listino prezzi stabilito 20 anni fa dalla Regione Lombardia e aggiornato nel tempo con assoluta trasparenza che si traduce nella fatturazione diretta al cliente e nell’utilizzo di materiali tracciabili e assolutamente di qualità.

Il lavoro degli odontotecnici è sottoposto a severe normative alle quali non si può derogare: il risultato finale, pertanto, è esattamente conforme alla Legge. Le conseguenze del mercato “drogato” e illegale di questi anni hanno comportato notevoli difficoltà per gli odontotecnici: nonostante ciò gli operatori del settore hanno preferito al guadagno facile, mantenere saldi valori e continuare ad operare in onestà. Il settore, però, registra un calo significativo di imprese: oggi aprire un laboratorio odontotecnico non garantisce un’attività.

Il risultato di un insieme di valori condivisi dai soci del Cilo è un prodotto a “chilometro zero”, realizzato sul territorio, riconducibile al fabbricante, rispettoso della normativa europea e accompagnato da un fascicolo tecnico che identifica produttore, lavorazione e materiali utilizzati. Il tutto nella completa responsabilità di chi opera sul paziente, quindi con un servizio sicuro, controllato dall’odontotecnico in collaborazione con il medico odontoiatra, con materie prime di cui risponde direttamente e con una serietà certificata e provata nel tempo.

I membri del Cosnorzio pur non avendo mai condiviso la logica del sistema di attribuzione tramite  appalto, che teoricamente poteva sembrare democratica ed economica ma che si è rivelata clientelare e corrotta, hanno sempre operato con le strutture pubbliche fornendo protesi a costi contenuti con materiali di qualità, ma soprattutto con un valore aggiunto di responsabilità diretta che in questo specifico settore risulta fondamentale per la salute del paziente.

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