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Sul mercato globale si fa largo l’esercito delle micro e piccole imprese

mercato globale export

Background with heap of cardboard boxes, parcels and Earth globe

Troppo spesso dimenticate e trascurate, eppure l’esercito delle micro e piccole imprese non cede posizioni sul mercato globale. Le Pmi continuano a fornire un importante contributo all’export italiano. Senza le difficoltà di accesso al credito e con adeguate misure di sostegno per l’internazionalizzazione di cui beneficiano molti competitor, le performance potrebbero essere ancora più brillanti. In silenzio, affidandosi alla creatività e all’ingegno, i piccoli e piccolissimi imprenditori sfidano i colossi delle due sponde del Pacifico e contribuiscono al rafforzamento nel mondo del Made in Italy che l’anno scorso ha toccato la cifra record per valore delle esportazioni di oltre 460 miliardi di euro, in crescita del 3,1% sull’anno precedente.

Il rapporto annuale elaborato da Istat e ICE conferma la rilevanza delle piccole imprese nelle vendite all’estero. L’anno scorso gli operatori che hanno effettuato vendite oltre i confini nazionali sono stati 136mila e di questi 77.445 sono “microesportatori”. Allargando il campo alle imprese fino a 50 dipendenti, gli esportatori del Made in Italy sono oltre 114mila. Al di là dell’incidenza sul valore, “piccolo è bello” è una definizione che ben si sposa con la capacità delle imprese italiane di vendere all’estero: oltre 100 miliardi di euro, il 22,3% del valore delle esportazioni, è garantito dal tessuto delle micro e piccole imprese. L’incidenza sul totale è invariata mentre perdono qualche posizione le aziende con oltre 500 addetti e quelle tra 100 e 249 dipendenti.

L’annuario rileva che il contributo delle imprese alle esportazioni nazionali cresce sensibilmente all’aumentare della dimensione aziendale, espressa in termini di addetti. Ma è da sottolineare che la propensione all’export è già elevata tra le micro-imprese con il 27,7%. Per le imprese esportatrici i differenziali sono sensibilmente positivi rispetto alle unità non esportatrici in termini di costo unitario del lavoro e ancor più per valore aggiunto per addetto.

Considerando gli operatori secondo i mercati di sbocco, micro e piccole imprese invadono i cinque continenti. Infatti, il 47,4% esporta merci verso un unico mercato, mentre il 17,4% opera in oltre dieci mercati. La presenza degli operatori nelle principali aree di scambio commerciale è comunque diffusa: nel 2018 si registrano 80.372 presenze di operatori commerciali residenti in Italia, nei Paesi europei non Ue, 44.731 in America settentrionale, 43.069 in Asia orientale, 33.272 in Medio Oriente, 29.498 nell’area Ue, 26.212 in America centro-meridionale, 22.738 in Africa settentrionale, 22.466 negli Altri paesi africani, 18.209 in Oceania e altri territori e 16.919 in Asia centrale.

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