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Varianti e Zone rosse, le famiglie dei lavoratori autonomi ancora senza sostegno

Varianti e Zone rosse, la famiglie dei lavoratori autonomi ancora senza sostegno

Ci risiamo. Le varianti stanno nuovamente precipitando l’Italia nella giungla di chiusure, divieti, restrizioni mirati ad arginare l’epidemia. Il nostro Paese per il momento resiste al lockdown nazionale ma moltiplica le serrate locali. Ma Zona rossa vuol dire anche scuole chiuse, figli a casa e problemi lavorativi per i genitori. Intanto anche dove l’emergenza epidemiologica rimane sotto la soglia del massimo rischio si sta procedendo ad alzare i divieti e alcune regioni (molte per la verità) torneranno presto al colore arancione, anche qui con problemi di aperture scolastiche. Che si fa allora se un figlio minore è costretto a casa o in quarantena? Andiamo per ordine. E scandagliamo la normativa fra proroghe e opportunità.

Smart working

Il decreto milleproroghe, approvato lo scorso 31 dicembre, ha allungato sino al 31 marzo la possibilità di usufruire dello  smart working in forma semplificata (senza accordi aziendali) per i lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione (fino a un massimo del 50%)  e del settore privato. Per i genitori di figli sotto i 14 anni, insomma, è possibile lavorare da casa. Qualunque sia la zona e il colore a cui si appartiene, esista o meno una quarantena  scolastica, è possibile godere di questa forma di lavoro agile, ovviamente previa autorizzazione del datore di lavoro.

Congedo parentale in zone rosse

La legge stabilisce che nelle sole Zone rosse i genitori lavoratori, del pubblico e del privato, di figli frequentanti la seconda e la terza media possono optare per il congedo parentale. Si tratta della possibilità di ricevere il 50% dello stipendio rimanendo a casa. Il congedo non è previsto per scuole elementari, asili nido e prima media perché, allo stato, in base al Dpcm firmato dall’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, subito dopo le vacanze natalizie, anche nelle Zone rosse queste scuole rimangono aperte. C’è un però. Nei quattro comuni lombardi appena messi in quarantena per arginare il contagio delle varianti Covid tutte le scuole risultano essere chiuse, aprendo così un vuoto normativo che potrebbe perpetuarsi anche nei prossimi giorni, in caso di altre chiusure. A meno di ulteriori e auspicabili nuovi interventi normativi in materia.

Voucher Baby sitting in Zone rosse

Dai congedi parentali, al momento, sono esclusi i lavoratori autonomi. A loro, in caso di restrizioni nelle Zone rosse, è concesso richiedere il voucher, ossia usufruire di un collaboratore per accudire i propri figli a scuole chiuse.

Quarantena scolastica e vuoti normativi

Questo è il vero terreno insidioso che riguarda le famiglie italiane.  Al momento, infatti, tutte le misure a sostegno delle famiglie, in presenza di quarantena scolastica dei propri figli, sono scadute. Eccezione, come detto, rappresenta la possibilità di lavorare in smart working per i genitori di figli sino a 14 anni e sino al 31 marzo, ma alle condizioni sopra citate: essere lavoratori dipendenti del pubblico o del privato, avere autorizzazione del datore di lavoro e rispettare i limiti, fino al 50%, dei lavoratori a cui si concede la possibilità di lavorare a casa. Per quanti  effettuano lavori non eseguibili a distanza o per i lavoratori autonomi la legge non prevede sostegni.

L’aiuto del Patronato

Il Patronato è a disposizione delle famiglie per le domande che riguardano i sostegni economici previsti dalla legge: in particolare, al momento, il bonus baby sitting. Consultando il sito www.epasa-itaco.it si può trovare la sede  più vicina e rivolgersi a operatori esperti in grado di mettere le famiglie al corrente di tutte le opzioni in campo e  delle novità normative che potrebbero essere attivate nel prossimo futuro.

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