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Crescita, riforma fiscale, ripartenza economica, sostegni e Recovery Fund: Claudio Giovine, direttore divisione economica e sociale della CNA, ha affrontato questi temi con il senatore Antonio Misiani nel corso di “Ora di Punta” il programma di Radio Immagina. In tema di riforma fiscale, Giovine ha ricordato come, in occasione degli incontri con le commissioni parlamentari competenti, CNA abbia “rappresentato le esigenze delle imprese messe di fronte a una giungla complessa che genera molte iniquità. Abbiamo ritrovato alcune delle nostre richieste nel testo allo studio delle commissioni”. Tra queste, la cancellazione dell’Irap e la piena operatività dell’Iri. “Abbiamo apprezzato l’ipotesi di superare il meccanismo dell’acconto e del saldo, così come l’attenzione riservata al forfait, mantenendolo con degli aggiustamenti”.

Lo scambio di dati tra le p.a.

L’aspettativa, ora, è di una “complessiva semplificazione e razionalizzazione del processo”. Nel testo ora nelle mani del Governo, ha ricordato Giovine, “c’è un richiamo importante, coerente con l’obiettivo di lotta all’evasione: il potenziamento di interoperabilità delle banche dati e della fatturazione elettronica. Ci auguriamo che siano archiviate misure odiose come le compensazioni, per aprire la strada a un fisco più trasparente, ma anche più rispettoso dei diritti del contribuente”.

Quanto alla congiuntura economica, Giovine ha ricordato come sia ripartita la fase di ripresa: “è in atto ed è possente. Tutte le ricerche ci danno un quadro che dovrebbe proiettare l’Italia con tassi di crescita importanti. Certo, la crescita non sta interessando tutti, tantomeno tutti i settori e tutte le attività. Ma il clima è fortemente espansivo, con un indice di ripresa e fiducia importanti” ha ricordato Giovine. Il punto di svolta? “Lo vedremo in autunno, se non si dovrà ricorrere a misure restrittive. La voglia di consumare e di investire è forte. Stiamo assistendo a un recupero dell’occupazione, ma l’ansia delle micro e piccole imprese non è di licenziare, ma di poter assumere professionalità adeguate, che mancano” osserva Giovine.

Il decreto sostegni bis

Quanto al decreto sostegni bis, “innanzitutto dobbiamo apprezzare molto il salto di qualità che c’è stato nella gestione dei provvedimenti a fondo perduto” ha detto Giovine, sia sul fronte del periodo di riferimento che all’allargamento del numero di soggetti che hanno potuto beneficiare di un parziale risarcimento. “Se ci fosse stata una diversa efficienza delle banche dati e della loro interoperabilità, l’amministrazione fiscale avrebbe potuto, con maggior precisione, individuare e sovvenzionare più efficacemente i soggetti a maggior rischio” ha osservato Giovine. “Apprezziamo poi l’intervento sulla Nuova Sabatini che rischiava di rimanere senza risorse. Si calcola che con i 600 milioni di investimenti stanziati si muoveranno 6 miliardi di investimenti privati”. Tra le misure positive, secondo Giovine, l’attenzione data al Superbonus 110%: “allungarne i tempi, ma soprattutto semplificare i processi incentiverà molti condomìni a utilizzarlo”.

Sulla crescita, la zavorra del credito e dei prezzi materie prime

Infine, due richiami. Il primo al mondo del credito: “le imprese non sono ancora in condizione di riprendere il flusso dei rimborsi. Le banche devono avere pazienza e il Governo deve accompagnare il sistema economico a rimettere in modo le macchine”. Punto due: “Le tensioni sui prezzi sono dovunque. Un po’ di inflazione aiuta un paese con un debito pubblico come il nostro, ma un aumento eccessivo dei prezzi rischia di contrarre radicalmente i margini per chi -pur di lavorare- lo fa in perdita. Il nostro richiamo in questo senso è alla capacità di gestire alcuni presidi essenziali, a tutela del nostro sistema produttivo” ha concluso Giovine.

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