“Siamo preoccupati per l’ennesimo calo in volume dei consumi registrato dall’Istat a giugno. L’inflazione purtroppo gonfia solo le vendite in valore. Insomma, con la riduzione del potere di acquisto, le famiglie spendono di più per comprare di meno. Non è più allegra la situazione delle piccole imprese manifatturiere, che soffrono la riduzione della domanda, e degli esercizi commerciali di prossimità che hanno visto crollare il proprio giro d’affari pagando più pesantemente delle grandi superfici l’impatto del caro prezzi.

È evidente che il governo deve cercare rimedi rapidi ed efficaci contro l’inflazione, che in Italia a giugno rimane più alta della media dei Paesi più sviluppati. Rimedi che non deprimano la crescita dell’economia italiana, che mostra già segni di rallentamento. È arrivato il momento che la Banca centrale europea pensi a bloccare l’aumento dei tassi d’interesse: lo ha chiesto proprio oggi il governatore designato della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Vanno inoltre cercati stimoli alla domanda interna per investimenti e consumi, utilizzando con celerità ogni strumento a disposizione. Altrimenti, il rischio concreto per il nostro Paese è che la crescita, già prevista in decimali, possa ulteriormente pagarne le conseguenze”. Lo si legge in un comunicato della CNA.