La gallerista del giro del mondo
Phileas Fogg è il protagonista del romanzo d’avventura “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Era un ricco gentiluomo dell’alta società inglese con un carattere scrupoloso ed eccentrico, impassibile di fronte ad ostacoli e difficoltà che gli si frappongono lungo la via.
Ed è un po’ con lo stesso spirito che Chiara Allegri ha deciso di aprire, nel centro di Parma, una galleria d’arte che porta il suo nome.
L’idea di aprire FOGG Art Photo Gallery è nata da tante esigenze tutte racchiuse dentro un’unica idea, dalla volontà di restare a Parma al voler far nascere in questa città qualcosa di internazionale.
Chiara ci racconta, con quella luce dietro gli occhi che lascia trasparire tutta la sua passione, com’è nata la sua idea.
Mi piace viaggiare e mi piace poter far rivivere alle persone quello che io vivo nei miei viaggi. L’idea era quella di portare qualcosa di estremamente contemporaneo in un borgo storico, in un quartiere medievale considerato il “rifugio degli artisti”.
E quell’idea l’ha portata a dar forma a qualcosa di completamente nuovo per Parma: una galleria d’arte contemporanea specializzata in fotografia. La galleria è stata oggetto di una lunga ristrutturazione che ha portato alla luce elementi architettonici storici, ora in armonia con arredamenti e dettagli di assoluto valore di design, dando origine a una contaminazione tra passato e futuro che crea un’assonanza speciale con le opere d’arte che la galleria propone.
Ho lavorato molto sull’offerta di contenuto della galleria, quindi mi sono attivata per conoscere fotografi che avessero un messaggio artistico da esprimere. Ognuno con uno stile e una storia diversa, ma tutti accomunati dall’essere fotografi-artisti: non semplicemente bravi professionisti.
FOGG ha l’obiettivo di incontrare i fotografi più interessanti a livello documentaristico, estetico e di ricerca sull’intero panorama internazionale, portando a Parma opere mai esposte prima e creando con i singoli artisti specifici progetti di ricerca nel campo dell’estetica, della composizione, del reportage, della documentaristica, della denuncia sociale.
La galleria, soggetta a continui cambi di allestimento, è uno spazio flessibile e in perenne mutamento, dialogante anche con campi culturali quali la letteratura e l’architettura, grazie ad appuntamenti creati ad hoc.
I progetti per il futuro di Chiara? Sono ovviamente tanti, anche se altrettanti sono i dubbi. Ma quando si apre un attività, piccola o grande che sia, o meglio, piccola con l’aspettativa che diventi grande, ovviamente si deve essere disposti a rischiare.