Emergenza Covid-19. Le Micro e Piccole Imprese verso La “Fase 2”

  • Data di pubblicazione: Maggio 2020
  • Autore:  Centro Studi
  • Area Tematica:  Artigianato
  • Tipologia:  Indagini monografiche
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A partire dal mese di marzo, il Governo ha adottato una serie di misure finalizzate al contenimento dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione dell’epidemia Covid-19. Per contemperare gli interventi di distanziamento sociale alle esigenze del sistema produttivo, sono stati emanati due decreti legge volti a garantire continuità alle attività economiche sospese e a difendere l’occupazione.

In questa fase di grande difficoltà, le micro e piccole imprese appaiono molto esposte al rischio di chiusura o di forte ridimensionamento della loro attività. È per questo motivo che la CNA ha promosso una indagine per raccogliere la loro opinione circa l’azione realizzata dal Governo, da cui sono emersi i seguenti risultati:

  • le misure di limitazione degli spostamenti e di sospensione delle attività sono state giudicate necessarie dal 50,3% dei rispondenti ed efficaci dal 48%. Secondo gli imprenditori, tuttavia, le misure di distanziamento sociale potevano però essere architettate meglio;
  • gli interventi a favore dell’economia sono stati giudicati non sufficienti per arginare la portata della crisi in corso. In particolare, la richiesta di ammortizzatori sociali ha riguardato il 69,3% delle imprese con dipendenti ed è risultata particolarmente accentuata nei settori manifatturieri nei quali il lockdown ha comportato una brusca interruzione dell’attività. Quanto al credito, complessivamente, il 50,0% delle imprese ha fatto richiesta di finanziamenti aggiuntivi. Infine, con riguardo alle misure a sostegno della liquidità, una impresa su due si è potuta avvalere della sospensione dei versamenti fiscali e contributivi e solo il 40,8% dei rispondenti ha richiesto la moratoria sui finanziamenti.

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