ITALIA PRIMA IN EUROPA PER GIOVANI NEET

Per migliaia di ragazzi italiani il mese di luglio coincide tradizionalmente con l’esame di maturità e rappresenta il momento di una scelta importante riguardante il loro futuro: continuare gli studi, talvolta associando ad essi una attività lavorativa saltuaria, oppure cercare di entrare stabilmente nel mondo del lavoro.

In Italia quasi il 48% dei giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni dopo il diploma continua a studiare, ma solo il 5% riesce a combinare lo studio con una attività lavorativa.

La restante parte dei giovani italiani di età compresa tra i 20 e i 24 anni, invece, si divide tra chi si dedica esclusivamente al lavoro (26,1%) e chi invece, purtroppo, non studia e non lavora (27,1%), ossia si trova nella condizione assai sfavorevole identificata dall’acronimo anglosassone NEET (Neither in Employment nor in Education or Training).

Secondo l’Istat, nel 2018 i NEET italiani di età compresa tra i 20 e i 24 anni erano 875mila, in diminuzione rispetto al 2017 sia in valore assoluto (-29mila unità) che in termini di quota percentuale (dal 28,1% al 27,1%).

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