I saldi daranno di certo una mano, ma non riusciranno a ribaltare l’andamento negativo delle vendite di abbigliamento estivo, in particolare negli esercizi commerciali tradizionali. Nonostante una previsione di spesa tra i 150 e i 160 euro a consumatore. A rilevarlo una indagine condotta da CNA Turismo e Commercio  alla vigilia della stagione dei saldi, che ufficialmente partono in quasi tutta Italia da domani, giovedì 6 luglio.

Le piogge e le temperature inferiori alle medie stagionali hanno inciso fortemente, fino a pochi giorni orsono, sulle vendite. E ora, temono i commercianti, a stagione inoltrata i consumatori compreranno di meno sia in volume sia in valore. A “inquinare” il mercato anche gli sconti già introdotti da qualche settimana, dei saldi surrettizi insomma, soprattutto dalle grandi catene ma anche da negozi tradizionali, alle prese con la crisi dei consumi innescata dall’inflazione e dalla crescita delle cosiddette spese obbligate, a partire dalle bollette e dai mutui.

Accanto ai classici saldi dei capi di abbigliamento e dei relativi accessori anche quest’anno a scontare i propri prodotti saranno pure esercizi commerciali specializzati in diverse merceologie: attrezzature sportive, arredamento, perfino prodotti agro-alimentari (vino incluso) in particolare per quanto riguarda merci considerate non di stagione, dai dolciumi agli insaccati.