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“In dieci mesi il costo dell’energia è aumentato anche del 300% mettendo a rischio chiusura il 20% delle attività produttive del nostro Paese, si tratta di un’ impresa su cinque” è quanto dichiara il presidente nazionale CNA, Dario Costantini, dai microfoni dei Tg regionali Rai. Partendo dallo studio della CNA, che già lo scorso anno prevedeva forti rincari per le imprese che costituiscono l’ossatura del sistema economico italiano, Costantini lancia l’allarme e sottolinea l’esigenza di prorogare le misure del credito d’imposta per l’energia a favore delle micro e piccole imprese: “ma sarà necessario anche rivedere e ampliare la categoria di imprese energivore”.

Un allarme, quello del caro bollette, che Dario Costantini ha ribadito anche dalle frequenze delle edizioni di domenica e lunedì dei gr di Rds: “Bisogna fare in fretta. Indico due date: 24 novembre, giorno in cui si terrà il Consiglio dell’energia e 31 marzo, in cui si deciderà l’alternativa europea alla borsa di Amsterdam; nel mezzo tante bollette e maggiore possibilità per le aziende di chiudere l’attività a causa del caro energia.”

Sull’impegno del Governo, Costantini ribadisce gli impegni presi da Giorgia Meloni, in campagna elettorale: “la premier quando è venuta in CNA ha fatto un discorso importante per noi piccoli imprenditori. Noi non dobbiamo combattere lo Stato, ma lavorare insieme e, dalle prime dichiarazioni del presidente del Consiglio, sembrerebbe essere la stessa indicazione.”

La questione energetica riguarda tutti i paesi europei e Costantini indica come soluzione a problemi che vanno oltre la dimensione nazionale, il patto di Taormina che la CNA ha firmato con le altre associazioni dell’area mediterranea: “A Taormina abbiamo incontrato le altre associazioni di categoria dell’area del Mediterraneo, perché ora la partita è lì e noi dobbiamo fare una lobby nuova, avere una interlocuzione nuova anche come piccole imprese a livello Europeo.

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