“La rigidità del sindacato esaurisce i margini della trattativa economica” dichiara il presidente di CNA Costruzioni, Rinaldo Incerpi.
“Non è comprensibile né accettabile di fronte alla conclamata crisi del nostro settore, che le imprese artigiane e le piccole imprese sostengano in questa fase un costo del lavoro maggiore delle imprese industriali dell’edilizia. La manifesta indisponibilità delle categorie sindacali dell’edilizia, Fillea-Cgil, Filca–Cisl e Feneal-Uil, a concedere una dilazione nell’erogazione della tranche economica prevista dal contratto sottoscritto nel 2014 – continua Incerpi – ci costringe a dichiarare la nostra indisponibilità a proseguire la trattativa sulla parte economica”.
“Voglio essere chiaro: consideriamo esaurito il negoziato su questi aspetti e questa situazione influirà necessariamente sui negoziati in corso e su quelli futuri a livello territoriale” .
Per questi motivi la trattativa sugli aspetti che incidono sul costo del lavoro potrà essere riaperta solo a condizione del reciproco rispetto delle norme contrattuali in essere, compreso l’art. 101 che prevede esplicitamente l’armonizzazione dei costi tra i diversi contratti del settore”.
CNA Costruzioni riconferma inoltre la propria indisponibilità al contratto di cantiere e al contratto unico.