“L’Italia resta un importante attore politico nel processo di integrazione europeo e uno tra i protagonisti principali del sistema produttivo e del Mercato Interno: il suo tessuto imprenditoriale, costituito essenzialmente da milioni di micro-piccole e medie imprese e da artigiani, ha tra le sue specificità, la rete dei consorzi fidi e di associazioni dell’artigianato in Italia e riconosciuta in Europa in qualità di partner sociale europeo. Siamo una realtà economica e produttiva capace di rilanciare investimenti  con un forte ‘effetto moltiplicatore’ e fattore di crescita durevole ed inclusiva. Una realtà  radicata nell’economia diffusa e reale del continente europeo.”

Ha aperto così il vicepresidente Fabio Petri il suo intervento al Tavolo di dibattito dal titolo “Tra sostenibilità e austerità: verso la riforma della governance economica europea”, all’interno dell’ampia cornice di eventi di “Luci sul Lavoro”.

L’appuntamento annuale dedicato al mondo del lavoro, giunto ormai alla quattordicesima edizione, che quest’anno si è tenuto nella Fortezza di Montepulciano dal 13 al 16 settembre, ha l’obiettivo di mettere il lavoro al centro di una discussione aperta e multidisciplinare.  In modo particolare, la manifestazione ha lo scopo di favorire il dibattito, il confronto e la sinergia tra gli operatori del mercato del lavoro impegnati in attività di ricerca e selezione del personale, intermediazione professionale e nella gestione di misure e programmi di politica attiva del lavoro.

All’interno del panel – che ha visto la presenza anche di Enrico Giovannini, direttore scientifico e cofondatore Asvis Immagini, Umberto Triulzi, università La Sapienza Roma, Marco Buti, istituto universitario europeo di Fiesole, Stefano Fassina, economista, Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, Andrea Cuccello, segretario confederale Cisl, Salvatore Marra, coordinatore Politiche europee e internazionali Cgil – Petri ha poi sottolineato l’azione di raccordo che la CNA ha svolto in ambito europeo con la Dichiarazione di Taormina, per un approccio condiviso tra le forze sociali ed economiche dei Paesi Europei in chiave di proposte e progetti di interesse strategico per le piccole imprese: “autoproduzione energetica e  sostenibilità ‘a misura di Pmi’, nuove competenze e ‘corridoi professionali’, partenariato Africa – Mediterraneo e Balcani occidentali sono i temi che potrebbero rappresentare uno stimolo per l’adozione di  politiche  mirate per la competitività  delle Mpmi e sui quali l’Ue dovrà guardare nei prossimi anni per una nuova governance economica per poter rispondere alle sfide globali e ai nuovi equilibri che si stanno determinando.”

“Questi temi e le scelte che ne deriveranno saranno di rilevanza cruciale per lo sviluppo e la competitività delle Pmi italiane ed europee – ha concluso il vicepresidente CNA – che in un contesto di crisi, come quello attuale, si trovano di fronte alla sfida di un cambio di prospettiva, un profondo mutamento culturale e quindi misure di politica economica e riforme da attivare che non hanno precedenti nell’esperienza economica e politica italiana del dopoguerra.”