Il 2015 si è chiuso con un valore mai raggiunto prima dall’export agroalimentare italiano, pari a poco meno di 37 miliardi anche grazie all’EXPO. Cambia la mappa geografica dell’export italiano: gli Stati Uniti hanno superato la Francia come mercato di sbocco e ora occupano la seconda posizione, dietro la Germania. Ma sullo sfondo stanno crescendo con forza i mercati del Medio Oriente (Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita) e quelli asiatici. Gli USA hanno visto un export di 2,97 miliardi nei primi dieci mesi del 2015, con una crescita del +20,1%.  L’impatto demografico e la capacità di acquisto dei consumatori americani sono destinati a favorire gli Usa, specialmente se, si chiuderà positivamente il negoziato Ttip ( non prima del 2017) e porterà frutti la campagna avviata recentemente contro l’Italian Sounding”. La Cina nei primi dieci mesi dello scorso anno ha raggiunto un import di 314,4 milioni di euro, con un +27,0% sui primi dieci mesi del 2014.

Arabia Saudita (172,6 milioni, con +41,2% nei 10 mesi) ed Emirati Arabi Uniti (224 milioni, con un +29,3%).

La Russia che potrebbe vedere la fine dell’embargo entro l’anno, rappresentava 562 milioni di export alimentare nel 2013 e chiuderà il 2015 attorno a 330 milioni (-41% sul 2013) è comunque un’occasione enorme per l’agroalimentare italiano.