A Faenza sono 650 le attività colpite dall’alluvione, molte delle quali ancora chiuse. Imprenditori che non hanno le risorse per ripagare gli enormi danni subiti e tornare a lavorare.

A tracciare il quadro della situazione, davanti alle telecamere di ‘Presa Diretta’ su Rai 3, Matteo Leoni, presidente di CNA Ravenna.

“Sono arrivati solo dei fondi per l’export, ma sono a vantaggio del 3% delle imprese che hanno subito danneggiamenti”, ha spiegato. “Esiste una vasta platea di imprese che ancora non ha ricevuto ristori. In questo modo – ha proseguito – si decide di lasciare il territorio. Alcuni imprenditori, anche perché vicini all’età della pensione, optano per la chiusura delle attività. Questo accade perché non c’è certezza. Se invece si definissero dei paletti precisi, con delle tempistiche certe, le persone saprebbero come muoversi. Non stiamo chiedendo assistenzialismo, ma investimenti per far ripartire un territorio che vale il 2,2% del Pil nazionale”, ha sottolineato Leoni in conclusione.