È stato costituito a Milano il Cluster Tecnologico Nazionale “Made in Italy”, che vede coinvolte come soci fondatori le rappresentanze imprenditoriali del Tessile/Abbigliamento, degli accessori Moda e dell’Arredo, nonché le principali Università italiane, il Cnr, l’Enea e i principali Centri Tecnologici di settore.

Il 14 novembre si è ufficialmente costituita l’Associazione Cluster Made in Italy, che chiederà subito il riconoscimento giuridico, come previsto dalle indicazioni del Miur.

Si tratta di un’alleanza pubblico–privato, per far dialogare in modo più fluido e strutturato e permanente le Università e il mondo della ricerca e dell’innovazione con le aziende delle filiere del “bello e ben fatto”: tessile/abbigliamento, scarpe, accessori in pelle, occhiali, pellicce, orafi, arredo e suoi complementi.

Saranno da subito coinvolti anche i settori agroalimentare e meccanico.

Attraverso il Cluster si intende sostenere la crescita economica e sostenibile di questi settori, operando in coerenza alle agende strategiche comunitarie e avendo particolare attenzione ai territori del Mezzogiorno.

Il Cluster, infine, rappresenterà in forma coordinata il sistema del Made in Italy anche sui livelli internazionali favorendo e rafforzando collaborazioni e partnership in materia di ricerca e innovazione.

Sono 22 i soci fondatori che hanno sottoscritto l’atto costitutivo:

  • 7 Associazioni nazionali, tra cui quelle confindustriali merceologicamente competenti, CNA e Confartigianato,
  • 7 Cluster regionali, Poli di Innovazione, Centri Tecnologici, Agenzie di sviluppo, Rappresentanze territoriali
  • 8 Enti di ricerca e Università, tra cui: Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Bologna, Università di Firenze, Instm (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali).

A essi a breve si uniranno altri 13 soci fondatori (tra cui: Cnr, Enea, la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti, altre Associazioni ed Università), che completeranno il team di partenza.

Ai soci fondatori spetterà l’importante compito di avviare l’attività del Cluster, affinare e rodare il modello organizzativo (che è piuttosto articolato per tenere conto delle molteplici filiere, settori, regioni e stakeholders partecipanti) e iniziare a redigere il Piano d’azione triennale richiesto dal Miur.

Ma l’iniziativa punta a coinvolgere da subito il maggior numero di soggetti, in una logica di inclusività.

Già molte aziende e numerosi altri istituti di ricerca hanno manifestato l’interesse ad aderire e 10 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Umbria) avevano già assicurato il loro supporto lo scorso anno, in occasione della presentazione del progetto di Cluster al Miur.

Alberto Paccanelli, imprenditore tessile bergamasco, con lunga esperienza associativa a livello nazionale ed internazionale, da anni in prima fila sui temi della ricerca ed innovazione, è stato nominato Presidente del Cluster.

Le attività del Cluster inizieranno a dicembre e si indirizzeranno in prima battuta a organizzare tutta l’operatività e far conoscere il Cluster e le opportunità legate alle sue iniziative ai settori produttivi e al mondo della ricerca.

La CNA ha aderito al Cluster nazionale per i settori del Made in Italy perché  convinta della necessità che artigiani e piccole imprese dialoghino in maniera più profonda e costante con il mondo della ricerca. L’innovazione è sempre più strategica. Solo innovando ogni giorno questi settori possono competere con maggiore efficacia sui mercati mondiali. CNA è socio fondatore del Cluster ed è rappresentata in due organi: il Comitato di gestione e coordinamento e il Comitato scientifico, del quale ha assunto al vicepresidenza.