La crescita dell’economia italiana nei primi tre mesi dell’anno non ha potuto contare sull’apporto dell’industria. Secondo i dati di produzione industriale, infatti, l’incremento congiunturale trimestrale calcolato rispetto al periodo ottobre-dicembre 2017 è risultato nullo, interrompendo così una sequenza di variazioni positive iniziata nel secondo trimestre 2016.

Nonostante questa pausa nel primo trimestre, l’incremento su base annua continua a essere consistente (+3,4%), determinato da variazioni positive che, fatta eccezione per i beni energetici (-2,5%),  hanno riguardato tutte le principali industrie. Le variazioni tendenziali più marcate sono quelle dei beni non durevoli (+5,3%), dei beni strumentali (+4,7%) e dei beni intermedi (+3,0%). Si tratta di dati particolarmente incoraggianti che, per quanto riguarda i beni durevoli, riflettono una maggiore fiducia delle famiglie e, relativamente ai beni strumentali e intermedi, una crescente propensione all’investimento da parte delle imprese.

 

 

Una lettura più attenta dei dati, disaggregata per singoli comparti, rivela che, a dispetto della variazione congiunturale nulla dell’indice complessivo di produzione industriale, la manifattura ha continuato a crescere segnando un incremento dello 0,2% rispetto all’ultimo trimestre del 2017. Questo risultato, ascrivibile alla crescita registrata nel mese di marzo, è stato determinato dai comparti caratterizzati da una maggiore presenza di imprese artigiane.

Tra i settori con una forte connotazione artigiana variazioni congiunturali significative sono state registrate nel comparto del Tessile, Abbigliamento e Pelli (+2,4%), della Metallurgia (+0,5%), della Meccanica (+0,3%) e dagli Alimentari e bevande (+0,1%). Tra i settori della manifattura “pesante”, ovvero quei comparti con una maggiore vocazione industriale nei quali è preponderante la presenza delle imprese più strutturate, invece, variazioni positive si sono registrate per il Coke e Raffinazione (+1,2%) e per la Farmaceutica (+0,9%).

Gli unici due comparti artigiani che hanno registrato il segno meno nei primi tre mesi dell’anno sono quelli del Legno, Carta e Stampa (-07%) e le Altre attività manifatturiere (-0,4%).  Diminuzioni produttive significative hanno interessato anche il comparto della Chimica (-0,6%), della Gomma plastica (-2,2%), dei Mezzi di Trasporto (-2,2%) e delle Apparecchiature Elettriche (-2,3%).

La manifattura italiana continua quindi a vivere una fase di crescita diffusa, e garantita dall’apporto delle imprese più piccole, che appare differente da quella dello scorso anno quando l’aumento della produzione era stato determinato soprattutto dallo slancio del settore dei mezzi di trasporto.

 

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