“Abbiamo accolto con estremo favore la notizia dell’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, dell’emendamento che stanzia oltre 70 milioni di euro per i territori colpiti dal sisma 2012. Sia la proroga dell’esenzione Imu sugli immobili ancora inagibili, che quella riguardante i mutui dei privati su questi stessi immobili, vanno nella direzione da noi auspicata”. Così Paolo Vincenzi, presidente della CNA dell’Area Nord, commenta la notizia annunciata dal sottosegretario Vittorio Ferraresi, che ha seguito con attenzione l’iter di queste norme.

“Particolarmente significativa è la disposizione introdotta dal Governo, che di fatto avvia un percorso che andrà a sancire l’impignorabilità dei contributi erogati per la ricostruzione. Un problema sentito soprattutto dalle piccole imprese subfornitrici, che avrebbero potuto subire conseguenze anche fatali dal pignoramento delle eventuali aziende affidatarie capocommessa, in caso di fallimento di queste ultime. Un problema che abbiamo da tempo sottoposto all’attenzione di Regione e Governo, e che trova così una sua prima importante risposta”.

“E’ il risultato – sottolinea Vincenzi – di un costruttivo lavoro di squadra che ha visto CNA, sin dai primi drammatici momenti dell’emergenza, rapportarsi costruttivamente con tutte le istituzioni.

Sul tavolo rimangono però altri problemi immediati, come l’imminente scadenza per la dichiarazione di fine lavori della stragrande maggioranza dei progetti ammessi al contributo in base alla nota Ordinanza 57. Un’ordinanza emessa ieri (il 6 dicembre) prevede che il 30 aprile 2019 per questa comunicazione fine lavori, mentre il 31 luglio 2019 sarà la volta della scadenza della rendicontazione di questi progetti. Questa proroga di 4 mesi rischia comunque di essere insufficiente perché non tutte le imprese riusciranno a concludere i lavori nei prossimi quattro mesi (stiamo parlando di alcune centinaia di domande), anche per motivi imprevedibili (pensiamo al fallimento delle già citate imprese capo commessa, o alla scomparsa del richiedente, per fare solo due esempi) finiscano senza contributi. “Chiediamo – chiosa Vincenzi – che la Regione, che ha sempre prestato attenzione alle nostre osservazioni, stabilisca una ulteriore proroga sino al 31 dicembre 2019, per non lasciare davvero nessuno da solo”.

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