eri sera è stato sottoscritto un nuovo accordo per riallineare il livelli retributivi dell’artigianato a quelli previsti dagli altri contratti del settore sottoscritti successivamente tenendo conto della riduzione inflazionistica nel frattempo intervenuta. Ciò in base alle nostra richiesta di applicare le disposizioni contrattuali vigenti che prevedono la necessità di salvaguardare condizioni economiche omogenee tra le imprese. In relazione alla disciplina della nuova APE le parti hanno assunto l’impegno di avviare subito il confronto nel merito, da concludersi in tempi congrui e salvaguardando le peculiarità del settore artigiano. Corretta anche l’EVR.

Con il nuovo accordo:

– La scadenza del contratto è stata spostata dal marzo al giugno 2016.

– Le tranche contrattuali sono state ridotte da tre a due: la prima (di 33,00 euro al 3° livello) già erogata da gennaio 2014, l’altra che scatterà da luglio 2015 (e non da gennaio).

– Il nuovo importo della seconda tranche -di 22,60 € al 3° livello- è già decurtato del contributo mensile -di 10,40 € al 3° livello- che le Organizzazioni sindacali hanno chiesto venga versato, da gennaio 2015, a tutti i lavoratori per la loro previdenza complementare, con una conseguente iscrizione contrattuale di tutti i dipendenti a Prevedi. Si è chiarito che tale iscrizione, però, non comporta l’adesione ordinaria al fondo previdenziale (con i conseguenti ulteriori oneri), né tanto meno il conferimento del TFR.

– A titolo di acconto su futuri aumenti contrattuali, dall’aprile del 2017, è poi prevista l’erogazione di un ulteriore importo -di 44,00 € al 3° livello- che però sarà riassorbito dai futuri rinnovi.

– Per quanto attiene il salario di produttività, o Elemento variabile della retribuzione (EVR), si è chiarito che il 6%, che era stato confermato nell’accordo di gennaio, costituisce la misura massima, e non il riferimento assoluto per il suo calcolo sulla base dei parametri indicati contrattualmente.

Positivi i commenti dei dirigenti che hanno seguito la trattativa: abbiamo evitato un deterioramento delle relazioni sindacali per il nostro comparto riducendone l’impatto economico del contratto sulle imprese che lo applicano, e mantenuto inalterati gli aspetti positivi inseriti nell’accordo di gennaio 2014 sul tema della bilateralità, che ha riaperto la possibilità di costituire nuovi enti bilaterali, ove opportuno, e di razionalizzare quelli esistenti, per renderli meno onerosi e più funzionali alle esigenze delle imprese.