“E’ fondamentale intervenire in tempi brevi per rimuovere le pesanti criticità che pesano sulle modalità per l’accertamento dell’accisa per i microbirrifici artigianali”. Lo afferma una nota di CNA Alimentare e Unionbirrai, che rilancia il tema in occasione della presentazione dell’interrogazione parlamentare, depositata giovedì scorso, e firmata da Marco Di Maio e Marco Donati, come primo e secondo firmatario.

“Vogliamo discutere, fino a cambiarla, la modalità di accertamento dell’accisa per i microbirrifici. E’ un tema che abbiamo lanciato a febbraio in uno degli eventi promossi durante la Beer Attraction di Rimini, proprio alla presenza degli Onorevoli Di Maio e Donati, che proprio in quell’occasione si erano impegnati a presentare un apposito atto di sindacato ispettivo”.

“Come spesso accade nel nostro Paese, l’interpretazione di una norma arriva a stravolgere le finalità dei provvedimenti. In sostanza mentre il legislatore riconosce le specificità dei microbirrifici, e quindi prevede un sistema di accertamento fortemente semplificato,  purtroppo a causa delle errate interpretazioni  dell’Agenzia delle Dogane ci troviamo di fronte ad un vero e proprio incubo, con forti e pesanti differenze nell’applicazione delle regole fra i diversi territori. In particolare, la richiesta della collocazione dei misuratori elettronici per il tasso alcolico nella fase di produzione del mosto, anziché nella fase di confezionamento della birra, determina, automaticamente, un’accisa più alta rispetto al sistema di accertamento previsto per i grandi birrifici”.

“È del tutto evidente, infatti, che questa richiesta sulla collocazione dei misuratori, intervenendo addirittura in una fase precedente alla fermentazione, e non sul prodotto finito, comporta, inevitabilmente, un’impennata dell’accisa”.

“Una vera beffa per i microbirrifici, fra l’altro già penalizzati dal fatto che l’Italia è uno dei pochi paesi europei a non aver introdotto una riduzione dell’aliquota dell’accisa in funzione della dimensione d’impresa”.

“L’interrogazione intende superare questa palese e immotivata contraddizione, come è stato sottolineato più volte da CNA e Unionbirrai, e chiede al Governo di attivare tutte le opportune forme di coordinamento affinché l’Agenzia delle Dogane modifichi l’interpretazione adottata, in armonia con le finalità di semplificazione contenute nella norma principale, se necessario ricorrendo anche all’interpretazione autentica”.