Un miliardo e settecento milioni in un anno. Trasferiti dalle bollette dei grandi consumatori di energia a quelle di piccole imprese e famiglie. A rilevarlo è la CNA che denuncia la mancanza di una visione strategica in materia di energia.

Il governo ha emanato un decreto che ridefinisce le agevolazioni per le industrie energivore riformando la distribuzione tra i clienti dei cosiddetti oneri generali di sistema. Una importante decisione di politica industriale che l’esecutivo vorrebbe far passare per un semplice chiarimento alla Commissione europea. Proprio per l’aiuto alle imprese energivore, infatti,  Bruxelles aveva aperto una procedura d’infrazione per Aiuti di Stato. Non solo. Le agevolazioni sono state allargate, attraverso un ulteriore decreto, anche ai grandi consumatori di gas.

Un decreto ancora in fase di approvazione, inoltre, ridurrebbe sensibilmente i contributi alla produzione di energia rinnovabile. Una riduzione che, però, non condurrà all’auspicato alleggerimento delle bollette di famiglie e piccole imprese, proprio per la disciplina di favore accordata a imprese energivore e gasivore.

La CNA chiede, allora, di eliminare tutti gli oneri mirati a nascondere interventi di politica industriale a vario titolo caricati sulle bollette: dal sostegno alle fonti energetiche rinnovabili agli aiuti a settori specifici, come il comparto ferroviario. Per le fonti energetiche rinnovabili, in particolare, la CNA propone di adottare strumenti di finanziamento alternativi, al di fuori delle bollette, per rimettere questo sostegno nell’alveo della programmazione economica statale, alla stregua degli altri strumenti di politica economica.

 

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